Questa settimana, in particolare a partire da domani, la nostra Penisola subirà un rallentamento delle JS sul comparto centro occidentale europeo. Un minore velocità delle correnti ad alta quota che sposteranno il loro asse verso la Penisola iberica sino a spingersi sino all’entroterra algerino.
Tutto ciò favorirà, in sede Mediterranea, una frattura delle “veloci correnti” che daranno agio, per effetto di trascinamento, alla formazione di ciclogenesi quasi permanenti.
Tali depressioni, nell’ambito della struttura delle JS, avranno la possibilità di spostarsi tra est ed ovest, per poi finire in maniera verticale, seguendo la “frizione” delle correnti a 300 hpa., sulla parte più meridionale del Mediterraneo.
Se ne deduce una fase di tempo piovoso per l’intera Penisola leggibile attraverso un’ampia circolazione antioraria che ingloberà buona parte dei nostri mari. Ciò è anche estrapolabile dalla circolazione a 500 hpa sempre di detto modello.
Ovviamente questa ampia ciclogenesi inizierà, nella sua rotazione, a richiamare dell’aria più mite, principalmente in quota e dalle regioni sud orientali euro/africane.
Quindi possiamo dire che, come nella stragrande maggioranza dei casi in cui si formano depressioni basso mediterranee, è pressoché inevitabile un “respiro” mite, respiro che andrà maggiormente ad interessare le regioni le nostre regioni meridionali e quelle del medio e basso versante adriatico.
Questa situazione, con una certa gradualità, si manterrà con tutta probabilità sino a tutta la giornata di venerdì e parte di quella di sabato.
Tornando alla rielaborazione della carta in oggetto si nota tuttavia che a seguito di una ripresa dell’attività delle correnti a getto, nuovamente in direzione del Mediterraneo – fase discendente del getto polare – viene prospettarsi una curva “acuta” di dette correnti in corrispondenza delle nostre regioni centro settentrionali di ponente.
Arai fredda di provenienza dalla Groenlandia settentrionale, spinta da forti correnti, giungerà in prima istanza dalla “Fossa del Rodano”, presentandosi fredda ed instabile per le nostre regioni centrali, poi, data una probabile e veloce inclinazione di tutto l’asse del getto verso NE, si prospetterà attraverso una matrice più continentale, aprendosi un varco dalla “Porta della Bora”.
Situazione molto evolutiva che vedrebbe la nostra Penisola nuovamente sotto l’influenza di correnti fredde. Naturalmente questa situazione, tra domenica e lunedì, vedrebbe una maggiore instabilità per le regioni centro meridionali di Levante, non si esclude qualche interferenza sul medio e basso Lazio in aggiunta all’estremo nord est italico (Veneto), con possibili nevicate a quote collinari medio alte ed intorno ai 600/700 mt nelle aree più esposte alle fredde correnti.