Il clima invernale si è impadronito del Nord Italia per la penetrazione di parte dell’aria fredda che si è precedentemente addossata oltre i rilievi alpini: si è così improvvisamente reso necessario togliere dal guardaroba i primi indumenti pesanti. Un minimo barico nei bassi strati sulla Toscana favorisce l’afflusso di correnti nord/orientali su tutte le regioni settentrionali, in gran parte interessate da una copertura nuvolosa compatta con precipitazioni maggiormente diffuse sulla Val Padana centro-orientale, ove si misurano temperature generalmente inferiori ai 10 gradi in pianura.
La neve in montagna è l’aspetto saliente di questa domenica: non è la prima imbiancata stagionale, ma di sicuro la più abbondante. Interessate le aree alpine di Lombardia e Veneto, con fiocchi scesi fino a 1200-1300 metri d’altezza. Ben imbiancata Livigno, Santa Caterina Valfurva e le piste di Cortina d’Ampezzo, con i fiocchi non distanti dalla zona dell’abitato. Importanti nevicate stanno poi interessando l’Appennino Settentrionale, soprattutto il lato occidentale del versante emiliano: i fiocchi stanno imbiancano le aree montane già a partire dai 1200 metri, complice l’afflusso freddo da nord/est, operato dal minimo depressionario sulle regioni centrali, che porta alla condensazione forzata delle nubi con effetto stau.
Il freddo ha anticipato le tappe di almeno un mese rispetto al normale andamento stagionale. Il raffreddamento per il momento riguarda solo il Nord e le prospettive per i primi giorni della settimana confermano l’aria frizzante al Nord (con condizioni meteo che tuttavia mostreranno un progressivo miglioramento), mentre al Centro-Sud il raffreddamento sarà molto meno evidente. Italia divisa, ma al Centro-Sud le condizioni meteo riserveranno scenari instabili dettati dal contrasto fra masse d’aria diverse: le acque del Mediterraneo, ancora decisamente tiepide, continueranno a sfornare temporali, i quali si potranno rivelare più intensi proprio sulle regioni meridionali e sulle due Isole Maggiori.
La fase centrale della settimana vedrà l’intervento di un nuovo impulso d’aria ancor più fredda di natura artica. Si avrà così una recrudescenza del meteo invernale soprattutto al Nord: quali saranno le caratteristiche peculiari di questo secondo assalto delle correnti artiche? L’aria fredda verrà parzialmente deviata dall’Arco Alpino e non riuscirà in quest’occasione ad aggirare l’ostacolo dalla Porta del Rodano. Il freddo entrerà in parte dalla Porta della Bora, restando in gran parte ammassato a nord delle Alpi, perché la massa d’aria non avrà uno spessore tale da poter facilmente valicare il baluardo alpino.
In sintesi, si attende un po’ d’instabilità da mercoledì sul Triveneto, destinata poi a scivolare lungo i versanti adriatici ed appenninici. I fenomeni più importanti si avranno tuttavia sulla cresta alpina e sulle vallate più settentrionali, in prossimità del confine, laddove riuscirà in parte a sconfinare l’aria molto fredda artica. Tra mercoledì e giovedì saranno quindi probabili delle spruzzate di neve fino a quote collinari soprattutto sui settori valdostani e sull’Alto Adige.