Continuano le contraddizioni (in verità solo apparenti), tra un mese di Febbraio molto freddo alle medie latitudini dell’Emisfero Settentrionale, e le temperature satellitari che invece lo indicano caldissimo, su livelli che risultano inferiori solamente a quelli registrati nel 1998, durante il Nino più forte dello scorso secolo.
Proprio al Nino deve essere attribuito questo riscaldamento, con aria calda che viene “pompata” in atmosfera dalla gran massa d’acqua calda presente sul Pacifico Equatoriale.
Zone privilegiate per questa immissione di aria calda sono state quest’anno le alte latitudini dell’Emisfero Settentrionale, interessate da notevoli anomalie positive: il Polo Nord avrebbe misurato, in Febbraio, stando al sensore satellitare, un’anomalia termica di +2,32°C, uno scarto termico che non ha precedenti in passato.
Questo ha fatto sì che le medie e basse latitudini godessero invece di correnti fresche settentrionali (se l’aria calda risale verso il Polo, aria fredda come conseguenza verrà spinta verso sud), tanto che, come esempio, gli Stati Uniti hanno visto una vistosa anomalia termica negativa di 1,55°C, anch’essa senza precedenti negli ultimi trent’anni.
Il Polo Sud ha invece registrato lo scorso mese un riscaldamento molto più moderato, e pari a +0,61°C.