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L’analisi di Andrea Baroni: visione dinamica della Primavera in Italia

di Andrea Baroni
24 Mar 2010 - 16:29
in Senza categoria
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Panorama di Genova in una soleggiata giornata primaverile. Ma in primavera sono ancora frequenti le depressioni orografiche del Golfo di Genova che solo con l'avanzare della stagione diventano meno incisive.
Mio intendimento è quello di mettere in evidenza una visione dinamica della primavera come conseguenza dell’avvicendarsi di determinati sistemi di pressione che, nell’ambito della circolazione generale dell’atmosfera mostrano, a mio avviso, i mutevoli scenari meteorologici di questa stagione

Per l’area euro-mediterranea in primavera di preminente importanza sono l’anticiclone delle Azzorre, le depressioni mobili delle medie latitudini e, specialmente nei riguardi della climatologia del nostro paese l’evoluzione delle depressioni sottovento alle Alpi e quella delle depressioni mediterranee.
Nelle linee generali possiamo affermare che, almeno sotto il punto di vista dinamico, con la stagione primaverile divengono sempre meno frequenti i casi di tempo da Est, quello cioè d’influenza balcanica e sempre più palesi invece, con il progredire della stagione, i casi di tempo occidentale, spesso di natura anticiclonica.
Affinché la stagione possa realizzarsi in modo completo occorre però che avvenga una vera e propria modificazione nello schema della circolazione generale dell’atmosfera. Una variante che porti cioè alla affermazione di più lunghi periodi anticiclonici, di più o meno recente matrice atlantica e a sempre più brevi comparse di quelle depressioni mobili che nel semestre freddo avevano assunto, a fasi alterne, con l’anticiclone russo, ruoli di primo piano.

Una seria minaccia alla primavera è costituita dalla possibilità che sull’Adriatico settentrionale si ripresentino, dopo la stagione invernale, le tempeste avvettive dell’Adriatico, un fenomeno che si manifesta allorché la situazione meteorologica è tale da instaurare un vistoso cuneo di alte pressioni a Nord delle Alpi e contemporaneamente una depressione sull’Alto Adriatico. La tempesta è causata dall’improvviso afflusso di aria fredda accumulatasi in precedenza lungo il versante estero delle Alpi proprio nel punto in cui l’ostacolo montuoso si interrompe a Nord-Est di Trieste, la cosiddetta porta della bora. Un fenomeno dovuto sia al cessare della compressione orografica, determinata dall’alta pressione sul versante estero delle Alpi sia all’effetto di aspirazione determinato dalla depressione sull’Alto Adriatico. L’aria fredda che irrompe sull’Adriatico dalla porta della bora a forte velocità può raggiungere in mezza giornata il Mare Ionio. Eventi del genere, fortunatamente poco frequenti, sono prevedibili però con un giorno o due di anticipo soltanto dai Centri meteorologici nazionali o regionali che per istituto analizzano regolarmente e in dettaglio le carte di variazioni di pressione.

A marzo le regioni del medio e basso versante adriatico rimangono influenzate in modo marginale dalle depressioni sottovento del Golfo di Genova o da qualsiasi altra depressione del Tirreno. Di conseguenza la nuvolosità su queste regioni si presenta per lo più in banchi e le piogge hanno carattere sparso. In questo mese la Liguria e l’alta Toscana sono per lo più risparmiate dalle correnti fredde del Nord Europa grazie alla presenza delle Alpi Marittime, delle Alpi nord-occidentali e dell’Appennino. Le precipitazioni possono essere invece abbondanti sulla Riviera di Levante, con massimo sulle Alpi Apuane e sull’Appennino Ligure.
La Riviera di ponente invece, restando meno influenzata dalle depressioni sottovento, risente in anticipo del clima mite della primavera, a volte perfino abbastanza secco.
Durante questo mese si incomincia a notare il ritiro verso levante dell’anticiclone russo-siberiano, mentre sull’Europa, sebbene si avvicendino ancora le perturbazioni atlantiche, a fasi alterne incomincia a notarsi l’avanzata verso il continente dell’anticiclone delle Azzorre e di conseguenza avviene la traslazione verso Nord della fascia delle correnti occidentali delle medie latitudini, in seno alle quali si sviluppano le depressioni atlantiche. E’ questo il motivo per cui in sede europea l’andamento primaverile tarda a realizzarsi rispetto a quanto avviene nei paesi mediterranei.
Sempre a marzo con il ritiro verso Est dell’anticiclone russo-siberiano le perturbazioni atlantiche trovano però via facile in Mediterraneo, favorendo spesso la formazione di depressioni sull’Alto Tirreno, nel Golfo di Genova e spesso sulla Pianura Padana. Scompare così lo strato di aria fredda che stagnava in Valle durante l’inverno, ma almeno agli inizi di stagione il tempo è ancora piuttosto perturbato, quasi come in autunno, mentre sulle regioni meridionali la situazione meteorologica incomincia a migliorare.

Nel mese di aprile la traiettoria di moto delle depressioni atlantiche e delle annesse perturbazioni diviene più occidentale, più veloce il loro movimento e di conseguenza minore la possibilità di un loro completo sviluppo, al punto che sulla nostra penisola le depressioni si avvicendano come onde stabili, originando così un tipo di tempo variabile da un giorno all’altro, talora ventoso, ma soltanto a tratti perturbato.
La nebbia che da ottobre a marzo gravava sulla Valpadana, sulle Valli maggiori del Centro e spesso lungo i litorali, in aprile incomincia a diradarsi per scomparire del tutto con il progredire della stagione.

In maggio le depressioni atlantiche in transito sull’Italia settentrionale o su quella centrale non apportano quasi mai fenomeni di forte intensità. Le depressioni del Golfo di Genova, quelle sottovento alle Alpi, tanto per intenderci, spesso attraversano la Valpadana dirette verso Est o si formano su di essa per procedere verso levante, non più bloccate dalla presenza dell’anticiclone russo, ormai in avanzata fase di ripiegamento verso i suoi luoghi di origine.
Sulle regioni meridionali e sulle isole del Tirreno, sulla Sicilia e sulla Sardegna in questo mese si fanno sempre più frequenti le apparizioni di cunei di alte pressioni. Il tempo diviene sempre più soleggiato, tanto da far pensare che sia entrata la bella stagione, ma quasi sempre si tratta invece di una falsa partenza estiva.

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