Come era nelle attese, la figura d’alta pressione è ormai intaccata anche sul Mediterraneo dall’abbassamento di latitudine del flusso instabile, per l’avanzata di una serie di piccoli cavi d’onda dal Vicino Atlantico, ai quali sono collegati impulsi d’instabilità. Il dominio dell’alta pressione si fa più stagnante ed è costretto dunque a traslare verso sud/est, con il raggio d’azione che tende a concentrarsi fra il Sud Italia, la Grecia, i Balcani e tutto il bacino centro-orientale del Mediterraneo.
Un primo impulso temporalesco, giunto dalla Francia, sta attualmente transitando sul comparto alpino centro-occidentale ed è destinato successivamente a propagarsi verso il Triveneto e l’Emilia, come possiamo apprezzare dall’immagine Meteosat focalizzata sull’Italia. Il lento cedimento barico sta peraltro consentendo l’ingresso di una componente d’aria più umida ed instabile da sud/ovest, la quale sta trasportando un ammasso nuvoloso nord-africano, al momento piuttosto innocuo (nonostante possa apparire minaccioso), dall’Algeria verso la Sardegna.
I venti meridionali, richiamati dalle latitudine nord-africane, a causa del cedimento barico in atto sui mari di ponente, stanno investendo con aria calda le regioni meridionali: un’ulteriore impennata termica si attende quest’oggi sull’estremo Sud e su parte delle Isole Maggiori, dopo i valori estivi già toccati nella giornata di mercoledì sui versanti adriatici, a causa di venti di caduta dai crinali montuosi appenninici.
La novità saliente della giornata di venerdì sarà rappresentata da un incremento dell’instabilità su parte del Centro-Sud, per l’azione del fronte nord-africano che costringerà l’anticiclone ad un’ulteriore ritirata.