Inizialmente il gelo russo veniva visto irrompere dalle latitudini russo-siberiane dritto verso il cuore dell’Italia. I modelli matematici hanno iniziato a presentare variazioni importanti, con un sensibile aggiustamento di rotta della colata gelida che avrebbe non poche difficoltà ad invadere il Mediterraneo.
In questa prima analisi vediamo in breve quelle che sono le proiezioni dei modelli per la prima fase d’incursione d’aria fredda, attesa a partire dal prossimo week-end. Vi sono infatti notevoli incertezze sull’effettivo ingresso del freddo e non tutti i modelli appaiono concordi: quel che appare certo è la probabile formazione di una ciclogenesi mediterranea collocata sui mari centro-meridionali dell’Italia. Ma ecco alcuni spunti che si possono trarre dalle ultime indicazioni modellistiche:
GFS00 Il nocciolo freddo in quota del week-end transiterà sul Nord Italia dirigendosi poi verso il sud della Francia ed i Pirenei, attratto da un cut-off sul Marocco. Si tratta di un’evoluzione che favorirebbe la formazione di un minimo ciclonico sul Mediterraneo Occidentale e Baleari. In sostanza, il freddo interesserebbe in maggior misura le regioni settentrionali e solo parzialmente quelle centrali. Prospettive per la prossima settimana: blocco gelido in discesa sul Centro Europa, ma non sul cuore del Mediterraneo ove penerebbero miti correnti atlantiche in ingresso dal lato iberico, facendo venir meno la radice dell’anticiclone di blocco.
ECMWF00 Il modello europeo si è un po’ allineato nelle prospettive del medio-lungo periodo al modello americano, dato che le emissioni di ieri facevano intuire la possibile massiccia discesa del gelo dopo metà mese sul Mediterraneo. Nell’evoluzione più ravvicinata, a cavallo fra il week-end e l’inizio della prossima settimana, le Reading indicano una ciclogenesi mediterranea-italica più importante che potrebbe accentuare il maltempo ed il rischio di nevicate fino in pianura al Nord.
DWD00 Molto interessante scrutare l’evoluzione del modello tedesco, che negli inverni del passato si è spesso dimostrato preciso nelle proiezioni modellistiche riferite alle evoluzioni di freddo artico-continentale, quelle dove tutti i centri di calcolo vanno spesso in forte crisi, già sul medio periodo. Ebbene, se vediamo qui in basso la mappa per l’inizio della settimana notiamo come il perno ciclonico potrebbe collocarsi più ad est, addirittura sulle estreme regioni meridionali della Penisola, in posizione tale da favorire un maggiore ingresso del freddo a tutte le quote sul Centro-Nord. Freddo che potrebbe preparare il terreno all’ingresso d’aria ancor più gelida, ma l’insidia della confluenza d’aria più mite atlantica non viene smentita nemmeno dal modello tedesco.