Le intense perturbazioni atlantiche, che giungono sul Mediterraneo, stanno generando un tipo di tempo dai canoni più tipici dell’Autunno. Questo recente e fortissimo riscaldamento climatico, seguendo la fase gelida della scorsa settimana, garantirà un Natale piuttosto mite, ma sostanzialmente perturbato. Le correnti nord-africane, che a più riprese affluiscono sull’Italia, fanno sentire tutto il loro peso al Centro-Sud non solo in pianura, ma anche lungo le località appenniniche, ove è in forte crisi la tenuta della neve caduta nei giorni scorsi.
A distanza di pochi giorni dal raggiungimento di nuovi record di freddo dicembrino in diverse del Nord Italia, solo ieri si sono viceversa sfiorati record di caldo per quanto concerne alcune zone del Sud: il discorso si addice in particolare a Messina dove sono stati toccati i 24 gradi, a soli 4 decimi dal record. I 20 gradi si sono tuttavia superati in svariate altre località dei versanti adriatici centro-meridionali e delle due Isole Maggiori. Questa mattina lo scenario non è granché mutato, se si considera che lo Scirocco ha fatto già raggiungere i 23 gradi su Palermo, valore superiore a ieri. Si tratta di temperature localmente toccate in ore notturne o del primo mattino, a causa della ventilazione di caduta dalle catene montuose (l’aria piuttosto calda imperversa soprattutto in quota).
Come è ben noto, la neve ha ormai dato una tregua definitiva sulle regioni settentrionali, dove tuttavia lo Scirocco non è in grado di scalzare completamente il freddo allo stesso modo in cui è successo al Centro-Sud. Pertanto le temperature anche in pianura restano ancora oggi solo di pochi gradi sopra lo zero (tuttavia quasi in linea con le medie del periodo), con cieli cupi e piogge frequenti. La neve è salita di quota, variabile tra i 1000 ed i 1500 metri. In questa situazione ancora parzialmente fredda, fa nettamente eccezione il Friuli Venezia Giulia, colpito più direttamente dalla risalita calda con temperature di ben 15 gradi su Trieste. Nel complesso, a livello nazionale, la temperatura media si è impennata di circa 10 gradi in appena due giorni: siamo passati dai giorni più freddi di Dicembre (il 20 ed il 21) al giorno più caldo del mese (ieri), ma oggi forse si potrà ulteriormente salire.
Lo scioglimento della neve e le precipitazioni abbondanti destano non poche preoccupazioni sul Nord Italia. Intense piogge hanno investito la Liguria (picchi di 300 millimetri in meno di 48 ore sulla Val D’Aveto) e le Venezie che, sommate alla fusione rapida della neve a quote medie (collina e bassa montagna), stanno ingrossando molti fiumi, fra cui anche lo stesso Po il cui livello è salito di oltre un metro nelle ultime 24 ore. Un nuovo apice perturbato si attende per questa prossima notte di Natale, soprattutto sulle zone seguenti: Liguria di levante, alta Toscana, alta Lombardia, Trentino, Veneto e Friuli. Possiamo vedere meglio le zone coinvolte dalle maggiori precipitazioni in questa cartina MTG-LAM su base WRF, relativa alle precipitazioni attese fra le ore 19 di stasera e le ore 01 della prossima notte, momento d’inizio del Santo Natale.
La nuova perturbazione, generando un profondo minimo barico in movimento dal Golfo di Biscaglia verso la Francia, richiamerà sostenuti venti meridionali su tutta Italia, come possiamo apprezzare meglio nella mappa riferita alla mezzanotte odierna. In alcune zone le raffiche potranno superare i 100 km/h, mentre va notata la circolazione sciroccale sull’Alto Adriatico, che dovrebbe propiziare il massimo picco d’acqua alta sulla Laguna Veneta, il più alto di tutto il 2009.