L’alta pressione delle Azzorre continua la sua azione di blocco atlantico e, spanciandosi sulla porzione centro-orientale del Vecchio Continente, favorisce l’afflusso sulla nostra Penisola di fresche correnti artiche dalla porta balcanica.
Venti di grecale in rinforzo quindi, specie sulle regioni adriatiche (in serata arriva la termica +2°C nella bassa troposfera, 1500 metri circa) e nubi che oltre ad addossarsi sui rilievi montuosi direttamente esposti alle correnti orientali, interesseranno anche il basso settore tirrenico e le Nostre due Isole Maggiori, causa area di confluenza. Temperature in generale flessione.
La risalita calda di matrice sub-tropicale africana rimane incastonata in corrispondenza della Penisola Iberica. Ora il motore perturbato atlantico raccoglie le forze, cercando di approdare con la sua erosiva azione ciclonica sul Vecchio Continente.
Domani, sabato, i venti tendenzialmente nord-orientali che affluiranno sull’Italia (sia nella bassa troposfera che negli strati prossimi al suolo), saranno in diminuzione specie al Nord e al Centro. Questo favorirà una maggiore dispersione di calore e una diminuzione delle temperature minime nelle aree interne della Penisola.
Al Sud, sfiorato dal cavo d’onda della saccatura artica russa che affonda le radici sull’Egeo, permarrà una moderata ventilazione nord-orientale e saranno presenti nella bassa troposfera termiche prossime agli 0°C.
Ma, come preannunciato, la saccatura atlantica incomincerà ad ondularsi insidiosamente sul comparto occidentale europeo, dettando i tempi di un cambiamento a livello barico generale e allontanando sempre più verso oriente l’ondulazione meridiana fredda russa.
E allora? Domenica fase preparatoria e interlocutoria, lunedì impatto con la nostra Penisola.
Un’ondulazione ciclonica abbraccerà la più parte delle Nostre regioni, mostrando maglie (isobariche) più strette al Nord e al Centro, con un minimo pressorio (sia al suolo che in quota) che lieviterà tra l’alto settore tirrenico e le regioni settentrionali. Una linea frontale a prevalente carattere freddo approccerà dapprima l’Ovest italico, forti venti accompagneranno l’avvento della saccatura.
Ma la disposizione di correnti tendenzialmente nord-occidentali in quota (forti di maestrale anche in prossimità del suolo sui Mari di Ponente), dettate dalla profonda area ciclonica centrata in prossimità delle Isole Britanniche, traghetteranno, nella giornata di martedì, rapidamente nuvole e precipitazioni anche sulle rimanenti regioni centrali a al Sud italico.
Ma non c’è tempo di tirare il fiato. L’intensa area ciclonica simil binocolare tra Isole Britanniche e Benelux, allungherà i suoi tentacoli perturbati sul Mediterraneo e sull’Italia, forti correnti di ponente e libeccio e piogge specie sui versanti tirrenici più esposti.
Quale evoluzione?
Il medio termine secondo il modello americano
L’attività atlantica proseguirebbe in area mediterranea e sulla nostra Penisola anche nella prossima settimana secondo gli ultimi intendimenti del modello americano in esame.
Dopo un’evoluzione simil zonale e correnti prevalentemente occidentali, una gobba anticiclonica azzorriana più pronunciata del normale in aperto Oceano favorirebbe un’incursione più meridiana della saccata nord-atlantica sul Mediterraneo centro-occidentale, mantenendo condizioni di tempo perturbato sull’Italia.
Monitoriamo con attenzione anche la tendenza che vedrebbe un vortice ciclonico autonomo risalire dall’entroterra algero-marocchino e richiamare le attenzioni di una nuova saccatura atlantica in area mediterranea.
Il lungo termine secondo il modello americano
Nuova onda atlantica e a seguire slancio altopressorio dal sapore sub-tropicale africano?
Ci ritorneremo.