Aggiorniamo la situazione della “lucertola” (traduzione italiana di Tokage) giapponese. Abbiamo già scritto nei giorni scorsi che martedì 19 la tempesta ha colpito le isole Ryukyu, compresa Okinawa. Nel tardo pomeriggio di quel giorno, infatti, il tifone si trovava centrato 350 miglia a nordest di Naha, appunto sull’isola di Okinawa, e 130 miglia a sud-sudovest di Kagoshima, città situata sull’isola di Kyushu, nel sudovest del Giappone. Al momento preso in esame Tokage viaggiava verso nordest a 25 miglia orarie, accompagnato da venti sostenuti a 75 miglia orarie. La velocità di spostamento della tempesta era però in aumento, essendo la stessa, vista la latitudine raggiunta, sospinta sempre più velocemente verso oriente dalle correnti occidentali (le “westerlies”). In questa fase il tifone, già sceso alla categoria 1, era previsto in indebolimento a tempesta tropicale, ancora abbastanza violento però da produrre maltempo diffuso sul Giappone, dapprima su Kyushu e Shikoku, passando nella parte est di quest’ultima con il suo centro, quindi nel sud e nell’est di Honshu, la principale isola dell’arcipelago.
Le previsioni di martedì 19 indicavano infine un allontanamento della tempesta, ridotta a depressione extratropicale, in mare aperto, nel Pacifico Settentrionale, senza coinvolgere direttamente Hokkaido, l’isola più a nord, che comunque ha anch’essa avuto visto la sua dose di pioggia soprattutto nel pomeriggio/sera del 20 ottobre.
Ritorniamo a martedì 19. Raffiche di vento intorno alle 75 miglia orarie sono state registrate a Naha e Kadena, entrambe su Okinawa. Nella più piccola isola Okino Erabu le raffiche hanno raggiunto le 80 miglia. Raggiungendo le isole principali dell’arcipelago, l’interazione tra il tifone e le correnti occidentali ha prodotto piogge molto intense tra lunedì, quando il cuore della tempesta non era ancora sopraggiunto, e martedì. Già vi abbiamo scritto dei 188 mm di Miyazaki in 36 ore, quelle antecedenti le 12 GMT (le 21 locali) di martedì 19, cui si sono sommati 185 mm nelle 12 ore seguenti, quelle della fase di maltempo più acuto.
Mercoledì 20 ottobre Tokage, decimo tifone della stagione a raggiungere il Giappone (un record, finora al massimo l’arcipelago era stato visitato da 6 tifoni in un anno), si è abbattuto dapprima su Shikoku, quindi su Honshu, investendo con particolare violenza la Penisola Kii e l’area attorno a Osaka. Bilanci ancora provvisori stilati mercoledì sera parlavano di 15 morti, 20 dispersi, 140 feriti, ma il numero delle vittime pare destinato a salire.
La raffica di vento più forte, 229 km/h, è stata registrata a Muruto, nella prefettura di Kochi, intorno alle ore 13 locali. Nella stessa Muruto vi è stato uno degli eventi più drammatici, con tre persone uccise nelle loro case distrutte dalle onde. Trasporti nel caos, con molti voli cancellati anche fra gli internazionali, e quasi tutti quelli nazionali da e per Kyushu e Shikoku. Ritardi e soppressioni anche nel settore ferroviario
Alle 18 GMT di mercoledì 20 Tokage, ormai declassata a depressione tropicale, era centrata a 37,2°N 139,7°E, a NE di Tokyo, con il vento molto attenuato, intorno ai 30 nodi, ormai in procinto di abbandonare il paese.
Già per le 6 GMT del 21 la previsione ne piazzava il centro a 40,0°N 146,6°E, parecchio distante sia da Honshu che da Hokkaido, posizionandolo poi a 43,1°N 155,0°E alle 18 GMT del 21 e a 44,9°N 165,8°E alle 6 GMT di venerdì 22. L’immagine allegata all’articolo evidenzia questa traiettoria con i 3 punti sopraindicati.
Qualche accumulo del 20 ottobre, infine, osservando che sull’isola di Shikoku molte località hanno registrato accumuli orari superiori ai 50 mm: Owase 303 mm, Maizuru 270, Takamatsu 189, Osaka 151, Tokyo 147, Tottori 125, Nagoya 113, Onahama 105, Matsue 99.
Tokyo, con le piogge di mercoledì, ha raggiunto i 570 mm in questo mese di ottobre, avendo già stabilito in questo modo il record assoluto per l’intero mese di ottobre.
Vediamo invece la traiettoria percorsa e prevista per Nock-Ten, l’altro attore della scena del Pacifico Occidentale, partendo dai 9,7°N 148,0°E delle 9 GMT del 19 ottobre, quando la tempesta era un tifone di categoria 2, con venti sostenuti intorno 90 nodi (raffiche di 110 nodi) e pressione centrale 954 hpa. La tempesta si trovava a sudest di Guam, spostandosi verso ovest/nordovest a 9 km/h. Alle 18 GMT del 20 ottobre il centro si era infatti spostato a 12,6°N 141,9°E, il vento era intorno ai 95 nodi (tifone sempre di categoria 2) e la direzione di spostamento verso nordovest.
Le previsioni indicavano il centro a 13,9°N 140,4°E alle 6 GMT del 21 ottobre, con vento invariato, e a 15,3°N 138,9°E alle 18 dello stesso giorno, con il vento a 100 nodi e la tempesta quindi promossa alla categoria 3. Un ulteriore rinforzo dovrebbe portare il vento fino a 105 nodi alle 6 GMT di venerdì 22, con il centro a 16,6°N 137,5°E.
Dopo essere transitato relativamente vicino a Guam, passando a meridione della stessa (caduti solo 8 mm il 20 ottobre), la tempesta sta quindi in questa fase attraversando il Mar delle Filippine, mentre nel fine settimana il suo obiettivo dovrebbe essere il nord di Taiwan.