Con un’alta pressione azzorriana così vigorosa (1027 e 1029 hPa), l’occidente europeo viene protetto dall’assalto freddo polare marittimo. Il ciclone a 974 hPa domina tutto il settore settentrionale atlantico. I maggiori scontri barici si verificano al centro del Continente sino ad accarezzare l’Arco Alpino.
La discesa fredda scandinava, deviata dalla stessa catena montuosa e dall’alta pressione mediterranea in direzione dei Balcani, oggi sfodera attacchi significativi a tutto il settore ex-jugoslavo edificando una depressione a 1006 hPa tesa ad allargarsi sino alle coste italiane adriatiche.
L’alta pressione russa scompare dall’area di analisi europea. La costellazione ciclonica di origine artica scandinava (1001 e 1008 hPa) si impadronisce dell’intero settore orientale europeo.
Nubi occlusive gelide separano l’Islanda dalle coste settentrionali scozzesi. L’alta pressione, innalzatasi sino al settore sud-occidentale britannico, contrasta le infiltrazioni instabili nordiche sopra i cieli francesi. Nuvolosità irregolare si diffonde sino alla Germania, ma senza fenomeni rilevanti.
Precipitazioni piovose, invece, si concentrano sull’Austria e Repubblica Ceca, territori in cui la goccia fredda scandinava tende ad allargarsi per aggirare l’ostacolo alpino. La sua discesa coinvolge tutto il settore balcanico con nubi intense, sino ad offuscare i versanti adriatici italiani centro-meridionali. Nevica su tutto il versante settentrionale alpino, dalla Francia all’Austria, passando per Svizzera e Germania, dove nevica fin sull’altopiano bavarese.
Ancora cieli nuvolosi e basse temperature sopra i cieli orientali del Continente. Le influenze gelide artiche insistono nel loro lavoro invernale.