Ci siamo lasciati commentando una situazione previsionale, di circa metà agosto, ancora squisitamente estiva ed è stato scritto che nessun modello di matematica espressione (elaboratore) aveva ancora in chiaro il destino della bella stagione.
Vi erano solo dei deboli segnali che provenivano da ipotesi. Ipotesi che vedevano verso la prima decade del mese di settembre un prima pulsazione dinamica dell’HP delle Azzorre verso nord (*).
Insomma, un “limbo meteo” nel quale e dal quale non era facile distrigarsi; un labirinto ove molti modelli cominciavano a suggerire o semplicemente accennare che qualcosa si stava muovendo.
Da almeno tre elaborazioni del modello delle ECMWF (Reading) ad oggi , rielaborato graficamente per l’occasione, pare che proprio dalla data riportata nell’ultimo mio editoriale vi sia in essere un “disegno” circa un marcata controtendenza e una netta scissione tra semestre caldo e freddo.
Avevamo accennato alla possibilità di una prima spinta dinamica dell’anticiclone atlantico, che avrebbe portato il primo flusso di aria polare verso il Mediterraneo; così, oggi 3/9/2004, pare che la situazione si prospetti.
Molto ardita la soluzione del modello in questione per la data del 9 c.m., ma se anche avesse delle parziali modifiche in corso di aggiustamento, si tratterebbe comunque ed in ogni caso della prima “risoluzione” barica di stampo autunnale o pre – autunnale.
Si apre quindi la strada a correnti assai più fresche provenienti dai quadranti settentrionali e dirette verso la nostra Penisola; una ripresa (qui la definirei di stampo quasi invernale) del VP che inizia ad entrare, attraverso le sue saccature, in area Mediterranea.
Inizia una fase di tempo, prima fase in assoluto, autunnale con depressioni a carattere freddo che insidiose vanno a colmare l’anticiclone caldo che ci ha interessato, a fasi molto alterne, durante tutta la bella stagione. Stagione che si è presentata assolutamente “normale” e che non è partita nel migliore dei modi.
Ora ci aspetta l’inverno … e molti si chiederanno come ed in quale maniera esso si manifesti e venga caratterizzato. Al momento mi sembra assolutamente prematuro parlarne, anche se qualcosa si potrebbe, in maniera del tutto indicativa, intravedere.
Certamente avremo modo di affrontare, durante questo periodo di transizione, tale argomento e cogliere le piccoli e grandi sfumature che indicano un percorso atmosferico anche molto futuro.
(*) = se vogliamo essere più chiari, in effetti, un primo segnale di cambiamento è partito da quel tanto “chiacchierato” HP finnico, che ora viene riproposto a breve e che ha , in qualche maniera, “rivoluzionato” lo scema barico, classico estivo, nel comparto europeo.