Paolini (985 hPa) ed Oskar (992 hPa) sono solo due dei tanti vortici ciclonici che disegnano il panorama isobarico polare. Questi si aggiungono all’orami consolidato Noah (985 hPa), radicato sopra la Penisola di Kola.
Insieme, supportati da voraci raffiche di vento, spingono il fronte freddo settentrionale sopra le terre continentali. Dalla Francia settentrionale sino alla Russia si incuneano robuste avvezioni di aria fredda.
Questo impulso obbliga l’anticiclone mitteleuropeo Resemarie a traslare col suo picco a 1025 hPa sopra la Jugoslavia trascinando con sé anche Queenie (1025 hPa), dirottato sopra la Turchia.
Questa nuova posizione del picco anticiclonico non favorisce il dissolvimento della goccia fredda mediterranea (1001 hPa). Sempre confinata sopra le coste tunisine, insiste prolungatamente sopra il Canale di Sicilia e Canale di Sardegna.
Il lungo fronte freddo polare si allunga sopra il 50° parallelo lungo tutti i territori settentrionali europei. I venti freddi artici marittimi sospingono nubi gelide dall’Atlantico settentrionale sino al Mare del Nord, apportando nuova forza a questa poderosa discesa fredda. Le Repubbliche Baltiche sono le più colpite da questa concentrazione gelida, sovrastate da venti freddi e piogge diffuse.
La vasta scia anticiclonica continentale scende di latitudine ricoprendo massicciamente la Spagna, l’Italia settentrionale e tutti i Paesi Balcanici.
Sopra al Mediterraneo centrale spiccano all’osservazione satellitare due occhi ciclonici, attorniati da una corposa corona nuvolosa distribuita dalla Sardegna sino alla Sicilia sud-orientale, trascinandosi sopra tutto il Mar Ionio.