A distanza di soli due anni dai record storici di caldo dell’estate 2007, ci ritroviamo a commentare un’ondata di calore assolutamente fuori da ogni “deviazione standard” (indice di dispersione degli “estremi statistici normali”), in talune aree con tempi di ritorno mediamente superiori ad i 50 anni e talora mai avvenuti in precedenza, come nel caso di Decimomannu, nel Campidano, non distante da Cagliari, che con i suoi 45°C ha superato il valore più alto mai registrato in precedenza (44°C, luglio 1983) da quando si rilevano dati in quella località.
L’anticiclone africano, costretto al coricamento sui paralleli mediterranei dalla forte depressione nord-atlantica, non ha disperso calore nei suoi limitati movimenti e le masse d’aria sahariane hanno presentato caratteristiche di calura e gran secco poco diverse da quelle dello stesso deserto, sia in quota, con valori fino a 28°C a 850hpas sul Sud della Sardegna e sull’Est della Sicilia, sia al suolo, raggiunto dai moti di compressione adiabatica e divergenza degli anticicloni.
I 47°C di Arzachena, nell’entroterra della Costa Smeralda, rappresentano un valore estremo a queste latitudini e in aree continentali al solo livello microclimatico.
Gli estremi termici assoluti al Nord Italia nel 2003 e quelli del Centro-Sud e Isole del 2007 e del 2009, provocano una certa apprensione in chi scrive vista l’eccezionale intensità degli stessi, nel contesto di un brevissimo spazio temporale.
La soglia dei 45°C è stata toccata anche nella Piana di Catania, a Sigonella, nella giornata del 25 luglio, dopo che già il giorno precedente, nella stessa località, si erano sfiorati i 43°C, valore che è molto vicino al record storico assoluto di 45.2°C del 1988!
Seguono altri valori massimi registrati durante quest’ultima avvezione calda sahariana in Italia: 42°C a Gioia del Colle, 41.6°C a Messina, 41.5°C a Bari, 41°C a Marina di Ginosa, 40.8°C a Reggio Calabria, 40.6°C a Lecce e Catania, 40.4°C ad Alghero, 40°C a Guidonia, 38.8°C a Cagliari, 38.2°C a Bologna e, infine, 38°C a Forlì, Cervia, Falconara, Olbia e Firenze.
Una curiosità, a chiusura di questo articolo, è rappresentata da alcune temperature massime giornaliere registrate in piena notte (quella tra il 23 ed il 24 luglio) lungo la costa adriatica centrale e zone limitrofe, a seguito di un sostenuto richiamo di vento di caduta dall’Appennino (Garbino, Garbìn), in surriscaldamento per attrito e compressione, e causato dal passaggio di un intenso sistema temporalesco atlantico sulla Svizzera e sull’Austria; così si rilevano, tra la mezzanotte e le 3 del giorno 24 luglio, picchi di ben 35.3°C a Pescara e quasi 37°C nel teramano!