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L’andamento delle temperature satellitari negli ultimi 30 anni

di Marco Rossi
10 Mag 2008 - 17:35
in Senza categoria
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www.remss.com: il grafico mostra le variazioni della temperatura globale nella media Troposfera, a partire dal 1979 fino ad oggi.
Le temperature della nostra atmosfera vengono misurate, dai sensori satellitari, a partire dal mese di Dicembre dell’anno 1978, e le rilevazioni vengono effettuate su vari livelli atmosferici, principalmente su tre livelli.

Il canale della bassa Troposfera, ha il vantaggio di essere indicativo per lo strato d’aria nel quale si vive, ma ha il grosso svantaggio di non poter considerare tutte le aree poste al di sopra dei Tremila metri di quota.

Per cui non vengono conteggiate le aree terrestri quali le Alpi, tutta la Catena Himalyana, il Tibet, la Catena Andina, e, soprattutto, tutto l’Antartide, fatto che costituisce una grossa lacuna, in quanto non vengono incorporate le anomalie termiche di un grosso Continente, fondamentale per la temperatura della Terra con la sua grande massa glaciale, così come parte della Groenlandia interna.

Con queste lacune (le temperature vengono misurate solo fino al 70° di latitudine sud, e fino ad 82,5° di latitudine nord), si evince comunque un trend decadale di riscaldamento, pari a 0,175°C ogni decade, con un picco di temperatura massima nell’anno più caldo di sempre, il 1998, e delle oscillazioni che avvengono in cadenza più o meno decennale, forse risentendo delle fasi di attività solare.

O, più probabilmente, risentendo delle varie fasi di riscaldamento e di raffreddamento indotte dal fenomeno di El Nino + La Nina.

Nel canale che esamina la media troposfera, includendo però anche le zone dell’Antartide e le altre zone “saltate” dalle precedenti rilevazioni (quindi, in teoria, il livello che meglio interpreta le misurazioni della parte di atmosfera in cui viviamo), assistiamo ad un trend di risalita termica di +0,111°C per decade, un incremento termico che vuol dire circa +0,33°C dal 1979 ad oggi.

Qui l’influenza delle fasi di El Nino nei periodi 1982-83, 1987-88 e 1997-98 si fa vedere piuttosto bene nei “picchi” massimi di caldo.

Gli anni Duemila sono stati mediamente i più caldi, ma l’anno più caldo in assoluto resta il 1998.

Infine c’è il canale della bassa stratosfera, che presenta un raffreddamento di -0,314°C per decade, anche se negli ultimi quindici anni le temperature sono quasi stazionarie, ed il raffreddamento è molto influenzato dai due eventi vulcanici di El Chicon (1982), e del Monte Pinatubo (1991), che causarono un forte riscaldamento stratosferico, con le loro polveri vulcaniche.

Usando un grafico “combinato”, che mescola le temperature troposferiche e quelle della bassa Stratosfera, notiamo un incremento complessivo della temperatura, di appena 0,021°C per decade.

In tutti i casi esaminati, comunque, si notano un incremento termico particolarmente evidente nei primi 5 anni del Duemila, seguito da un decremento termico particolarmente evidente negli ultimi 4-5 mesi.

Dunque, il riscaldamento troposferico sembra esserci davvero, diciamo circa +0,33°C dal 1979 ad oggi a livello globale, ma anche un decremento termico generale negli ultimi mesi, dopo una prima fase degli anni Duemila molto calda.

L’anno più caldo in assoluto resta comunque il 1998, e qui l’influenza del Nino particolarmente forte in quell’anno sembra essere stata preminente.

L’incremento sembra essere massimo nel nostro Emisfero, il sensore MSU in bassa Troposfera mostra un incremento termico di +0,7°C nelle zone del Polo Nord, e di +0,4°C nelle zone di media latitudine come le nostre (45°Nord).

Tale incremento si riduce a soli +0,2°C nelle zone intertropicali e di media latitudine sud, e diventa addirittura negativo di -0,2°C sulle zone polari antartiche.

Sembra evidente la mano dell’uomo e delle sue attività industriali in questo incremento termico soprattutto della parte settentrionale del nostro Pianeta.

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