Negli ultimi tempi si moltiplicano, anche sui media, i riferimenti all’heat index, ovvero indice di calore, una temperatura “virtuale” calcolata sulla base della temperatura “reale” e dell’umidità relativa dell’aria.
Vediamo il motivo per cui la somma di temperatura ed umidità elevata, che determinano le condizioni di cosiddetta “afa”, causano il tipico disagio fisico che siamo costretti a sperimentare sovente durante la stagione estiva.
La sensazione di caldo quindi non è dipendente solamente dall’elevato valore della temperatura, ma anche dall’elevato valore raggiunto dall’umidità relativa.
Quando, infatti, l’aria che ci circonda presenta un elevato quantitativo di vapore acqueo, viene reso difficoltoso il meccanismo di regolazione della temperatura corporea.
In condizioni di temperatura elevata, infatti, entrano in funzione le ghiandole sudorifere, le quali producono liquidi sulla superficie della pelle, che, evaporando, sottraggono calore al nostro organismo.
Il meccanismo è quello in base al quale la trasformazione di acqua in vapore richiede energia che viene sottratta sotto forma di calore al nostro organismo, che vedrà, quindi, diminuire la propria temperatura.
Ovviamente, se l’aria che ci circonda è già satura di vapore acqueo, non può permettere l’evaporazione del sudore corporeo, e “salta” così il meccanismo principale che permette al nostro organismo di far calare la propria temperatura.
Donde le condizioni di forte disagio che ci accompagnano, in particolare durante le ore notturne, quando il tasso di umidità relativa è maggiormente elevato.