Dopo il freddo polare subìto durante il fine settimana, le temperature sembrano risalire trascinate da un nuovo rinvigorimento dell’anticiclone. Il bel tempo assicurato dalla sua protezione non ha garantito però il riparo dalle sciabolate di vento gelido. La forte circolazione gelida atmosferica sta causando ancora in parte dell’Europa fredde precipitazioni associate a temperature molto rigide.
In Europa
L’immagine odierna constata ancora limpidamente il vasto dominio altopressionario.
L’intera Europa centrale gode di cieli sereni privi di nuvole. Ai confini di questa vasta area si stanno svolgendo due imponenti operazioni di ribellione ciclonica.
Ad ovest si scorge, in prossimità dello stretto di Gibilterra, una perturbazione oceanica legata ad una falla barica azzorriana che, contrastando in seno l’alta pressione, sta dando vita ad una formazione occlusiva al largo del Portogallo.
A est gli effetti più ingenti della discesa ciclonica: l’alta pressione ha represso enormemente la vasta area ciclonica artica tanto da causare una profonda saccatura. Questa risulta fortemente compressa tra le due aree anticicloniche: quella europea e quella russa.
Questa saccatura viene utilizzata dal flusso gelido artico come un’autostrada per scendere verso le latitudini inferiori e rilasciare tutta la sua potenza. I venti artici continentali spingono la perturbazione sino all’Egeo sovrastando tutti i territori con neve, ghiaccio e temperature polari.
La Grecia è quella che ha risentito maggiormente di questa sfuriata nordica e dall’immagine si può notare una colonna nuvolosa che dalla Scandinavia scende in direzione meridiana verso la Penisola Ellenica.
Nel Mediterraneo si attende un rinforzo anticiclonico per allontanare questa ondata di gelo.
In Italia
Al nord il cielo è sereno.
Al centro gli addensamenti sono limitati alle zone appenniniche, la nuvolosità presente è di tipo alto e stratiforme.
Al sud poco nuvoloso con residui addensamenti sulle aree joniche.
Ovunque gelate mattutine nelle aree interne e pianeggiati.