Era dal 2 giugno 2005 che i termometri della base inglese Halley non si attestavano così in basso come la minima raggiunta lo scorso 20 giugno, arrivata a -49,7 °C. Quel giorno di tre anni fa il valore fu di -50,0 °C, facendo seguito al -52,8 °C del 31 maggio e al -54,0 °C registrato l’1 giugno, che a sua volta aveva avvicinato il record assoluto di -55,3 °C del luglio 1974.
Nell’ultima settimana, nella base sul Mare di Weddell si è vissuta una lunga sequenza al di sotto dei -40 °C, circostanza che ha trascinato la media (1-22 giugno) a -31,1 °C. Si tratta di un livello molto basso per il mese che, se si mantenesse, sfiorerebbe i limiti storici, come mostra il quadro cronologico dei cinque eventi più freddi registrati a giugno:
1961 -32,5 °C
2003 -32,0 °C
1971 -31,7 °C
1973 -31,6 °C
1984 -31,4 °C
Il freddo caratterizza anche altre località costiere, nonché buona parte del Plateau Antartico, e giugno sta dando l’impronta a un inverno che sembrerebbe riservare qualche sorpresa. A Vostok, dopo tre giorni in cui le temperature erano risalite verso i -60 °C, sono tornate sotto la soglia dei -70 °C (-75,5 °C il 22 giugno). Alla base italo francese Concordia, questo l’aggiornamento delle minime:
16 giugno -78,0 °C
17 giugno -77,0 °C
18 giugno -77,1 °C
19 giugno -75,0 °C
20 giugno -77,4 °C
A Dome Argus, il 18 giugno si sono toccati i -76,0 °C. Anche al Polo Sud geografico i termometri, tra il 22 e il 23 giugno, sono tornati a -70 °C (minima del 22: -70,4 °C; alle 0745 UTC del 23: -71,0 °C). Qui, la media di questo scorcio mensile si attesta a -60,8 °C ovvero -2,6 °C rispetto alla norma climatica 1958-2002.