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Alcuni celebri Natali rigidi del passato

di Carmen Pernicola
26 Dic 2007 - 11:03
in Senza categoria
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Miracolo in Piazza dei Miracoli! Anno 2005, pochi giorni dopo il Natale la neve imbianca Pisa e gran parte di Toscana. Foto di Luca Bargagna.
Il periodo natalizio trascorre, sull’Europa Occidentale (Italia compresa), in modo un po’ differente da quanto illustrato da Charles Dickens nel suo “Cantico di Natale”, che ha inaugurato un Natale ideale pieno di freddo e di neve.

Siamo infatti solo all’inizio dell’Inverno astronomico, e certamente non nel periodo più freddo dell’anno, per cui è raro vedere una stagione fredda ricca di neve a bassa quota per i giorni del 25 e del 26 Dicembre.

Oltretutto, questo periodo è anche quello nel quale più forti sono i contrasti termici tra Nord e Sud, per cui le correnti atlantiche riescono con forza a penetrare nel cuore del nostro Continente.

Non di rado, infatti, abbiamo avuto delle ondate di freddo con la prima neve in Inghilterra e Francia, ad esempio, seguite poi da clima mite durante il periodo natalizio.

In Italia, poi, il periodo più freddo dell’anno si situa nel mese di Gennaio, e, le ondate di freddo più significative, si sono spesso verificate in Febbraio, per cui Dicembre è raramente pieno di neve, in particolare nel giorno di Natale.

Ma esistono anche alcune eccezioni.

Una di queste è rappresentata dall’ondata di gelo del Dicembre 1996, che ebbe inizio, sulla nostra Penisola, proprio il giorno di Natale, e prese piede definitivamente il giorno successivo.

Una seconda intensa ondata di freddo colpì la nostra Penisola durante il Natale del 1986, con un’ondata di gelo artico che provocò forti nevicate soprattutto sul Centro adriatico ed al Sud.

Freddissimo anche nel Natale del 1962, che fu presagio di un inverno lungo, rigido e nevoso.

Spesso, infatti, la mancanza di correnti atlantiche intense durante il periodo Natalizio, quando esse sono maggiormente favorite, è presaga di correnti prevalenti orientali o nord orientali, e, quindi, di un possibile arrivo di una stagione particolarmente rigida.

E’ il caso dei già citati anni 1986 e 1962, ma anche in anni più lontani abbiamo visto episodi simili.

Per quanto riguarda i Romani, forse il Natale nevoso più celebre fu quello del 1788, anche se, in questo caso, è meglio parlare di un Capodanno gelido.

Infatti sulla Capitale nevicò con grande abbondanza per quattro giorni consecutivi, tra il 30 Dicembre ed il 2 Gennaio, e fu solo l’inizio di un’ondata di freddo particolarmente forte sulla nostra Penisola.

Gelò infatti il fiume Po quasi per intero, e la Laguna Veneta per ben 18 giorni, mentre in Puglia gelò anche il fiume Ofanto, tanto da sostenere il peso di carri, evento mai verificatosi in precedenza.

Ma passarono appena pochi anni che, il giorno di Natale del 1794, si inaugurò l’inverno più rigido del XVIII Secolo, con il fiume Tamigi rimasto gelato dal 25 dicembre fino al 02 Marzo del 1795, bloccando qualsiasi comunicazione fluviale, uno dei periodi di gelo più lunghi mai verificatosi in Inghilterra.

Ovviamente, gelò severamente nel periodo natalizio anche la Laguna Veneta.

Passò appena un anno, era il 1796, e di nuovo Londra ebbe uno dei suoi Natali più freddi di sempre, misurando una temperatura minima di -20°C, ed una massima di -10°C.

Un Natale nevosissimo e freddo sul Piemonte si ebbe nel 1808, quando a Torino caddero, tra il 23 ed il 25 Dicembre, ben 85 cm di neve in tre giorni.

Se andiamo ancora più lontano, troviamo un 25 Dicembre nevosissimo a Bologna, nel 1602, con neve e ghiaccio che poi perdurarono fino al 21 di Febbraio di quel rigidissimo inverno.

Insomma, se i giorni di Natale trascorrono raramente con freddo molto intenso, in passato sono esistite anche delle eccezioni, che erano quasi sempre presaghe di una stagione particolarmente rigida e nevosa.

Attendiamo di vedere che cosa il tempo vuole proporci durante questo periodo di festività, nel frattempo è d’obbligo augurare a tutti i lettori un caloroso augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

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