Tutto come analizzato ieri dal satellite: l’avanzata del fronte freddo sospinto dal ciclone atlantico, il principio di resa della bolla incandescente nord-africana, i temporali sull’arco alpino e prealpino, ecc. Però, come è accaduto col caldo record, il tutto è condito da eventi eccessivi: le trombe d’aria e la grandine hanno funestato alcune zone settentrionali italiane.
In Europa
L’immagine Meteosat odierna mostra una diffusa e più o meno densa nuvolosità su tutto il cielo europeo.
Si può notare chiaramente l’occlusione creatasi nel pieno centro dello stretto di Skagerrak comportando continui e copiosi fenomeni temporaleschi su tutti i fiordi scandinavi. Tutto il centro Europa è ricoperto da una diffusa nuvolosità e nebbia mattutina frontale, che si forma quando una precipitazione cade nell’aria secca dietro alla nube e le goccioline liquide evaporano in vapore acqueo.
In Italia
Ieri, i fenomeni temporaleschi hanno avuto effetti gravosi su alcuni territori settentrionali. Trombe d’aria e grandine hanno spaventato tutti.
La formazione delle trombe d’aria è collegata sia a condizioni di forte instabilità atmosferica (come lo era ieri con l’incontro molto ravvicinato tra il fronte freddo e quello caldo) sia al generasi di moti verticali e di fenomeni di richiamo dell’aria circostante verso la base della nube temporalesca. Così possono nascere fenomeni vorticosi. Come accaduto ieri, è frequente che le trombe d’aria si verifichino nelle regioni del nord Italia, vista la presenza della Pianura Padana che funge da grosso bacino di aria. La massa d’aria è contenuta dai monti favorendo il ristagno di calore e umidità nei bassi strati; quando arriva aria fredda in quota, questa scorrerà sopra innescando un risucchio violento verso l’alto della massa d’aria calda, accompagnato da velocità verticali intense. Quindi, queste condizioni favoriscono il verificarsi dei temporali e la possibile formazione di trombe d’aria, in caso di presenza di rotazione ciclonica e di wind shear.
Inoltre, si è verificata anche la creazione di forti grandinate. Esse sono precipitazioni di pezzi di ghiaccio caduti generalmente dalle nubi cumuliformi più imponenti (cumulonembi). Se le correnti ascensionali in un cumulonembo sono molto forti, un pezzo di ghiaccio viene trasportato in su e in giù nella nube, dove si fonde con altri pezzi di ghiaccio e gocce d’acqua, per poi ricongelarsi nuovamente e diventare sempre più grande. Quando i pezzi di ghiaccio diventano troppo pesanti ed i venti non riescono più a sollevarli, essi cadono a terra ad elevata velocità e, non riuscendo a sciogliersi prima di arrivare al suolo, causano spesso notevoli danni ai raccolti e alle automobili.