Si è scritto tanto, forse troppo, sui ritardi di questa primavera, che, a partire dalla terza decade del mese di marzo, quindi immediatamente dopo l’equinozio, si è presa la sua rivincita su un inverno lungo dal freddo non intensissimo, ma costante. Così il mese di marzo, come puntualmente riportato da Aldo Meschiari in altro articolo, è stato complessivamente solo 0.1°C più freddo della norma 1961/90, la sua terza decade già 1.3°C più calda della norma, e i primi 18 giorni di aprile risultano con temperature circa 1°C superiori alla norma, sempre del periodo 1961/90.
Una primavera dunque che ha stentato a partire nella sua prima parte, condizionata da continui afflussi di aria fredda da nord, ma che poi ha visto via via aumentare l’influenza delle masse d’aria sub-tropicali, fino a raggiungere temperature eccezionalmente elevate per il mese di aprile ad esempio a Cagliari, dove i +28.6°C raggiunti il 16 aprile, mai erano stati toccati durante questo mese a partire dagli anni ’60.
Durante la giornata di ieri, 18 aprile, anche Genova e Trieste, le ultime città che non avevano ancora visto il termometro superare i 20 gradi, hanno capitolato, misurando rispettivamente +21.8°C e +20.4°C. Sboccia così, la primavera anche sul Carso e sulle zone montante del Nord Est, zone che ad inizio aprile aveva visto cadere la neve a partire dai 500 metri di quota, neve che non era mancata nemmeno sulle cime dei Monti Liguri, a partire dai 1000 metri di quota in su e che era caduta anche sull’Appennino Meridionale, in maniera fugace, con sfiocchettate fin su Potenza il giorno 13, la stessa Potenza che appena tre giorni prima aveva superato i 20 gradi.
Un aprile dal caldo precoce soprattutto al Sud e ancor più in Sicilia e Sardegna, con Palermo e Catania già ora, appena superata la metà del mese, con una media di 2 gradi superiore alla norma dell’intero mese; con Cagliari con un’anomalia ancora di maggiore, pari a +2.8°C e con ben 14 giorni su 18 con temperature massime superiori ai 20 gradi; con Napoli e Bari capaci di picchi superiori ai 25 gradi. Un aprile che proprio nel periodo pasquale ha avuto le giornate più miti, con medie termiche complessive attorno ai +14/+15°C, rispetto ad una norma del periodo (seconda decade del mese) di +11°C.
Aprile è normalmente un periodo piovoso in quasi tutta Italia. In diverse regioni si ha in primavera un secondo massimo precipitativo e all’estremo Sud questo è l’ultimo periodo, prima della lunga siccità estiva, per veder cadere la pioggia con abbondanza. Quest’anno sono mancate fino ad ora le perturbazioni organizzate e le precipitazioni ad ora sono deficitarie in gran parte del nostro Paese, con previsioni per i prossimi giorni non positive. Da Nord a Sud le piogge si sono avute soprattutto a causa di temporali, quindi hanno avuto una diffusione a macchia di leopardo. Continuano a soffrire di un periodo meno piovoso della norma, che si protrae da tempo, le regioni nord-occidentali, in primis Piemonte e Liguria, periodo che, considerando solo aprile, si estende a gran parte delle zone del versante tirrenico e a tutto il Sud, mentre al Nord-Est, nel medio versante adriatico, e in parte della Lombardia, non si segnalano deficit importanti. Da segnalare nella giornata di ieri (18 aprile) i 34 mm caduti a Rimini e i 38 caduti ad Ancona Falconara, che portano il totale mensile nelle due città rispettivamente a 59 e 51 mm, totale simile a quello di Treviso (54 mm) e di Malpensa (65 mm).
Le proiezioni dei modelli matematici indicano almeno per i prossimi 7/10 giorni, un periodo piuttosto caldo e asciutto su tutta Italia, per lo stabilirsi di una figura anticiclonica tipicamente estiva. E’ probabile che aprile termini dunque con anomalie termiche superiori ad 1 grado rispetto alla norma, primo mese dopo il luglio 2005 e dopo quattro mesi consecutivi con temperature sotto norma.