L’evoluzione generale
È piuttosto interessante l’evoluzione proposta dalla media delle osservazioni dei principali modelli di previsione sul long range. Una visione che pare deporre a favore di condizioni più che invernali che primaverili, il tutto a causa di un posizionamento, ad oggi, dell’alta pressione delle Azzorre poco favorevole per le nostre regioni.
A fronte di un’intensa attività del Vortice Polare, che sembra voler mantenere un nucleo assai freddo tra la Scandinavia e la Russia Europea, un cedimento barico in pieno oceano potrebbe favorire, ad iniziare proprio dal prossimo weekend, una nuova spinta dinamica verso Nordest dell’anticiclone oceanico. Il che, tradotto in conseguenze atmosferiche, apre la strada per nuove possibili discese d’aria fredda sul suo bordo orientale.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Ora, se tale dovesse presentarsi lo scenario, è lecito attendersi, su Europa Centro orientale e Mediterraneo, un periodo governato da nuovi scambi in senso meridiano. Se si considera difatti il periodo di previsione tra il 12 ed il 20 del c.m., è possibile osservare la costante alternanza tra correnti fredde settentrionali e quelle più miti occidentali.
Si potrebbe in tal modo andare incontro ad una recrudescenza del freddo tra il prossimo fine settimana e metà della nuova, la cui entità andrà comunque valutata nel corso dei prossimi aggiornamenti. Molto dipenderà infatti sia dall’effettivo posizionamento dell’anticiclone oceanico, sia dalla traiettoria che decideranno di seguire le depressioni in arrivo dall’Oceano Atlantico.
Ciò, a sua volta, sarà diretta conseguenza di quell’attività depressionaria o cedimento barico in Oceano al quale si è fatto riferimento in sede di evoluzione generale. Quel che si evince è comunque la tendenza, osservabile spesso nel mese di marzo, a frequenti scambi di calore lungo i meridiani, con masse d’aria fredda, spesso provenienti dall’Artico, dirette verso il bacino del Mediterraneo.
In conclusione
Quel che possiamo ritenere assai probabile è il proseguimento di un periodo governato da un’alternanza di correnti più o meno fredde, con possibili recrudescenze invernali in prossimità della metà del mese. Tuttavia sono segnali, lo ribadiamo, del passaggio di consegne tra la stagione invernale (ormai alle spalle) e quella primaverile. Un meccanismo che rappresenta il normale stabilizzarsi delle condizioni meteorologiche verso quelle che saranno le classiche configurazioni bariche primaverili.