L’evoluzione generale
Logica vuole che, a seguito di fasi fredde come quelle previste per la prossima settimana sull’Europa centro settentrionale, vi sia un compattamento del blocco gelido verso territori di propria competenza Europa del Nord appunto), mentre l’alta pressione oceanica, vero motore termico del tempo mediterraneo, torni a distendersi lungo i paralleli. Tuttavia, tal posizione non rappresenta la configurazione barica definitiva, perché sappiamo bene, per esperienza, quanto possa essere dinamica la primavera.
Ecco allora che, in seno al suddetto ricompattamento del Vortice Polare, ondulazioni più o meno pronunciate delle correnti d’alta quota in pieno Oceano, potranno regalare i primi veri scampoli di primavera alla nostra Penisola. In un periodo, orientativamente, della prima decade del mese prossimo.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Per quanto concerne il tempo previsto nei prossimi giorni, abbiamo detto, in sede di bollettino previsionale, che a cavallo tra la fine del mese e l’inizio del prossimo avremo un ritorno a condizioni invernali su Europa Centro Settentrionale e, parzialmente, fin verso le nostre regioni.
Una fase che potrebbe protrarsi fin verso il 4-5 di marzo, anche se, orientando lo sguardo verso i nostri lidi, già a conclusione della prossima settimana potrebbe registrarsi un primo rialzo termico, frutto di una prima espansione dell’alta pressione delle Azzorre in direzione della Penisola Iberica.
Il seguito, identificabile tra l’8 ed il 12 di marzo, potrebbe far registrare condizioni di stabilità e mitezza climatica su gran parte del nostro Paese. Prende infatti piede l’ipotesi di una moderata ondulazione delle correnti Nord Atlantiche in pieno Oceano, tale da alimentare una risposta dinamica stabilizzante diretta sul bacino Centro occidentale del Mediterraneo.
Il possibile supporto in quota di matrice subtropicale potrebbe determinare un rialzo termico tale da far registrare valori termici al di sopra delle medie del periodo. Tuttavia si tratterebbe di qualcosa di temporaneo, perché a conclusione del periodo d’osservazione si dovrebbe tornare su valori più consoni alla stagione ancora agli albori, con un’alta delle Azzorre distesa sì lungo i paralleli, ma pronta a nuove parziali sortite verso lidi settentrionali.
In conclusione
Ecco allora che quanto espresso nell’analisi a lungo termine di ieri rappresenta una linea di tendenza che pare delinearsi chiaramente, pur con le dovute cautele del caso. Ribadiamo infatti come sia ancora ampio l’arco temporale che separa la previsione odierna dalla futura realtà. Non mancheremo pertanto di aggiornavi sulle possibili, ulteriori, novità.