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Meteo Giornale

Alta pressione, il regno delle inversioni termiche

di Massimo Aceti
10 Gen 2006 - 17:19
in Senza categoria
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Nella mappa sono rappresentate in giallo le zone in cui la temperatura al suolo è inferiore a quella in quota a 850 hPa (circa 1500 metri), cioè le aree in cui è presente inversione termica; viceversa per le aree in azzurro. Il giallo presente nella zona alpina è dovuto invece alla quota del terreno che supera i 1500 metri.
Ci eravamo lasciati l’ultimo giorno del vecchio anno, con il respiro mite dell’Atlantico che stava abbordando le coste occidentali europee e che aveva già indotto un primo e parziale rialzo termico dopo la bordata artica delle feste natalizie, quella stessa che aveva causato la storica nevicata di Firenze e le temperature sotto i -10°C in Pianura Padana. Ci eravamo lasciati con un continente europeo dominio delle basse pressioni e lo ritroviamo oggi, a nove giorni di distanza, sotto il comando di una HP (alta pressione) continentale, regno delle inversioni termiche, con i vortici depressionari relegati in Nord Atlantico, a nord delle Isole Britanniche ed a sfiorare le coste occidentali scandinave.

Ci eravamo lasciati alle spalle un continente al freddo, e lo ritroviamo, nove giorni dopo, immutato, questa volta non per aria particolarmente fredda presente in quota, ma per l’effetto del deposito dell’aria fredda, pesante, al suolo. Ma le piogge e le nevicate, molto diffuse negli ultimi giorni dell’anno appena passato, hanno lasciato il posto ad un pallido sole, o tutt’al più a velature del cielo e nebbie da inversione.

Cominciamo dunque ad osservare il tempo che sta facendo in Europa, partendo dalle Isole Britanniche, una delle poche zone del continente in cui il respiro atlantico è ben vivo. Piogge, cieli coperti e temperature miti stanno infatti caratterizzando la giornata su tutte le principali località della Gran Bretagna e dell’Irlanda. Dublino misura una temperatura di +12°C, Londra di +8°C, Glasgow di +11°C, sotto l’influsso del fronte caldo che sta transitando in queste ore e che porta con sé intensi venti da sud-ovest.

La Gran Bretagna è un’eccezione nell’ambito del “Vecchio Continente”. Altrove, domina quasi inconstrata l’alta pressione, che pone i suoi massimi al suolo tra la pianure ucraine a nord del Mar Nero e la zona alpino-danubiana. Gli effetti di un’alta pressione invernale non sono gli stessi di una estiva: d’inverno l’aria fredda e pesante si adagia al suolo via via che passano i giorni e che non si rompe la stabilità atmosferica, e le temperature si abbassano sempre di più, soprattutto laddove il terreno è innevato e l’albedo maggiore. In questi giorni si sono così raggiunte temperature minime molto basse nell’Europa centro-orientale, fino a -20°C a Poprad, tra i monti Tatra in Slovacchia, fino a -16°C a Katowice, nel sud polacco, fino a -15°C nell’austriaca Innsbruck; la temperatura ha addirittura sfiorato i -30°C a Samedan, su un piccola piana nei pressi di St. Moritz. Questa mattina proprio a Samedan (1800 metri di quota) il termometro è sceso fino a -27°C, mentre ai 3500 metri dello Jungfraujoch si è fermato a -12°C.

Fa piuttosto freddo anche in Germania, dove solo la zona nord-occidentale della nazione, appena sfiorata dalle propaggini meridionali del flusso atlantico, sta avendo in queste ore temperature superiori allo zero. Berlino è ancora ferma a -1°C, Monaco a -5°C, Francoforte a -2°C, dopo minime notturne scese fino ai -12°C di Erfurt, nel centro del paese. Berlino, Erfurt e Costanza sono dal 6 gennaio che non superano, nemmeno di giorno, gli 0°C, Monaco dal 7, e, dall’inizio dell’anno, solo il giorno 1 ha superato il grado, seppur non abbia fatto segnare valori minimi rigidissimi, con una minima di questa prima decade di gennaio registrata oggi con -6.8°C.

Il freddo attanaglia da giorni anche la Polonia, con Varsavia alle ore 14 ancora ferma a -7°C e con le minime notturne arrivate fino ai -16°C di Klodzko. Non diversa la situazione in Repubblica Ceca con Praga ferma a -5°C dopo una minima di -12°C, in Austria con Vienna, Linz, Salisburgo e Innsbruck tutte abbondantemente sotto lo zero dopo minime comprese tra -9°C e -15°C o in Slovenia, con Lubiana a -4°C dopo minima di-15°C. Ovunque regnano freddo e cieli perlopiù sereni o velati.

Questa mattina il freddo è apparso anche in Italia, nella vasta area delle Valli del Po e dell’Adige, con valori fino a -8°C a Brescia, Malpensa e Bolzano, fino a -7°C a Cuneo e Torino e con punte di -17°C ad Asiago e Vipiteno e di -15°C a Dobbiaco. Nulla di eccezionale sia chiaro, ma è la conferma di un periodo invernale non certo improntato ai miti tepori atlantici o subtropicali.

Una zona di bassa pressione posta tra Creta e Cipro ed il relativo gradiente barico pronunciato con la zona della pianura ucraina, consente ai venti da nord di portare l’area fredda verso l’area egea e del Mar di Marmora, dove le temperature negli ultimi giorni si sono sensibilmente abbassate. Atene sta misurando una temperatura di +7°C, Istanbul di +4°C, ma vorremmo ricordare che in queste zone, nonostante la bassa latitudine, non si tratta di valori particolarmente bassi: ad Istanbul in primis, ma anche ad Atene, non è rara neppure la caduta di neve.

Manca all’appello di questo tour europeo la Francia, dove la parte orientale è sotto l’effetto delle inversioni termiche, con Digione città più fredda, ferma a -4°C dopo una minima di -11°C e Lione ferma a -1°C. Tepore invece sulle coste occidentali e mediterranee della nazione, con una temperatura attuale di +13°C a Nizza.

Sulla spagna è presente un’area di instabilità, una delle poche in tutto il continente, che sta originando qualche pioggia lungo i settori occidentali della nazione; le temperature sono prossime alla norma in tutta l’area iberica e generalmente, con l’eccezione di alcune località della Meseta, superiori ai 10 gradi.

Freddo, ma non eccezionale nella Scandinavia del nord, freddo soprattutto a Kiruna, scesa fino a -25°C nella notte e ancora ferma a -10°C, e nevicate sparse in tutta la regione. Ma per trovare il freddo vero, dobbiamo spingerci fin nella regione dove gli Urali raggiungono il mare, nell’artico russo, in quella zona di confine tra l’Europa e l’Asia e che tradizionalmente, se la si considera europea, rappresenta il polo del freddo del nostro continente. Qui è in atto una poderosa avvezione artica e questa mattina a Vorkuta, la principale città della zona, il termometro è sceso fino a -45.4°C, che rappresenta anche la minima assoluta di questo inverno, dopo un dicembre “mite” che aveva registrato un record di -31.1°C. Al momento non si prevede che questo serbatoio freddo possa interessare l’Europa, nemmeno a Mosca sono previste condizioni particolarmente rigide nei prossimi giorni.

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