27 Novembre 1977: Bologna: sono bastati 40 cm di neve caduti nell’arco di 20 ore, e la città è andata in black out.
Ma non solo Bologna è andata in crisi, condanni ingentissimi e disagi notevoli, ma anche gran parte dell’Emilia e della Romagna: in particolare sono stati bloccati dalla neve trentotto treni, nei punti più disparati, mentre in Romagna le mareggiate hanno roso il litorale inondando case e strade.
Ma a patire i disagi più grossi sono stati i centinaia e centinaia di automobilisti bloccati nel cuore della notte.
Le colonne d’auto sono lunghe diversi chilometri, sull’Autostrada Bologna – Firenze e sulla camionale della Cisa, tra Berceto e Parma.
Molti autotreni sorpresi dalla tormenta privi di catene si sono messi di traverso, ostacolando l’opera di soccorso e l’avanzamento dei mezzi spartineve.
Alcuni autotreni sono scivolati sulle scarpate.
Quasi tutti gli automobilisti hanno trascorso la notte, e gran parte della giornata, all’addiaccio, mentre a Rioveggio la neve ha raggiunto il metro di spessore.
La città di Bologna è andata ovunque in tilt: sono saltate le linee elettriche, l’erogazione dell’acqua, le antenne televisive, crollati gli alberi, chiuse le scuole, bloccati i servizi, niente posta, giornali e pane.
Anche sulla Cisa, dove la neve è alta 80 cm, centinaia di automobilisti sono bloccati in attesa di soccorsi.
Gravi danni anche a Modena, dove sono caduti 25 cm di neve (80-100 cm sull’Appennino Modenese).
Alcune “campagnole” della polizia hanno raggiunto, partendo da Firenze Nord, gli automobilisti e gli autisti degli autotreni rimasti bloccati, portando con sé viveri e bevande calde.
Nel pomeriggio la situazione si è aggravata, in quanto è ripreso a nevicare con intensità in Appennino.
Anche sul versante toscano è nevicato a bassa quota, appena oltre i 400 metri di altezza.