L’analisi teleconnettiva e barica dell’Inverno 2006-2007 è una delle più complesse degli ultimi anni. A partire dall’inizio della stagione autunnale si è intrapreso uno studio teleconnettivo ampio e tortuoso, talvolta oscuro vista la difficoltà interpretativa ed analitica di un ramo della meteorologia ancora in fieri.
All’inizio del semestre freddo c’erano due correnti di pensiero predominanti: chi optava per un inverno freddo e chi per un inverno all’insegna della staticità e del caldo. Ad oggi sembrerebbe avere ragione chi propendeva per una stagione che si fosse distinta per le anomali termiche positive; ma cosa può davvero accadere?
Il trimestre in corso porta in seno grosse difficoltà di valutazione poichè, proprio durante questo periodo, si attendevano risvolti teleconnettivi in concatenazione tra loro.
La QBO (Quasi Biennal Oscillation che indica il regime dei venti zonali stratosferici) era attesa ad un cambio di direzione, con passaggio dalla fase di westerlies (+) alla fase di easterlies (-).
Il passaggio dalla fase positiva alla negativa influenza i venti stratosferici e l’effetto è un indebolimento del flusso zonale, con maggiori possibilità di scambi meridiani.
Il cambio circolatorio è in atto, ma ad oggi, assistiamo ad una inversione sino alla quota di 30/29hPa, mentre a 50hPa siamo ancora su valori positivi (intorno a +5/+6).
Il minimo solare è un index molto intricato ed in fase evolutiva. Da esso non provengono troppe notizie certe ma, gli ultimi studi, hanno segnalato una forte correlazione tra ondate fredde/cicli freddi e picchi di attività solare minima. E’ bene sottolineare che lo stesso ciclo solare è stato analizzato sotto diversi aspetti temporali, partendo da una ciclicità di 11 anni (ciclo di Schwabe) sino al ciclo di Hallstattzeit (2300 anni). E’ naturale che la complessità di tale studio porta a conclusione talvolta errate ma è innegabile, attraverso varie comparazioni teleconnettive, l’influenza e la concatenazione che l’attività del Sole ha sulle SST (SeaSurfaceTemperature), sull’Enso (e di riflesso sulla PDO) e sulla NAO, tanto per citare qualche parametro.
La NAO era prevista, all’inizio del semestre, in fase di negativizzazione (e difatti tra Settembre ed Ottobre vi sono state buone oscillazioni negative). Durante lo sviluppo stagionale si è avuto un incremento dell’index che ha senz’altro provocato un forte impatto climatico sull’andamento meteorologico europeo.
Una NAO in fase positiva può incontrare innumerevoli concatenazioni con altri indici climatici quali, ad esempio, l’EAJ e l’AO.
Questi tre indici, con diverse sfumature, analizzano la situazione barica del nostro continente, attraverso l’osservazione di parametri che esprimono lo stato di alcune figure predominanti nello scacchiere barico europeo.
Una fase positiva di questi indici (come è lo stato attuale) comporta una staticità delle due maggiori strutture sinottiche: VP e HP Azzorriano; in breve, non vi sono le basi per lo splittamento, la meridianizzazione di masse d’aria tra Nord e Sud, a causa della disposizione degli elementi pressori in forte attività nelle loro sedi d’origine.
Per completare un quadro teleconnettivo-sinottico deficitario, aggiungiamo l’irregolare attività della presenza sub-tropicale, segnalata da un ITCZ (Intertropical Convergence Zone) che ha registrato una anomalia positiva rispetto alla media 1988-2005.
Le ripercussioni per il clima Mediterraneo (ed Europeo in generale) sono state rilevanti, evidenziate da progressivi e ciclici promontori anticiclonici, con SST in sede mediterranee, nord-africana (settore est) ed atlantiche in rialzo.
In conclusione, dopo aver riassunto parzialmente il quadro evolutivo, possiamo tirare le somme e asserire che l’Inverno, per ora, ha recitato il primo atto, siccitoso e statico.
Il cammino della stagione, a mio avviso, non sarà così drastico ed indolente come taluni propongono anche se, in tutta verità, c’è la possibilità che la stagione possa essere lo specchio di una fase di gestazione.
Come rovescio della medaglia, vi sono buone possibilità che dalla metà di Gennaio/fine mese sin verso Febbraio avvenga uno sblocco evolutivo che, con l’eventuale combinazione di index propositivi (vedi Stratwarming, Qbo, Ao, etc) porterebbe ad una fase di recrudescenza termica in seno a ripetute avvezioni fredde.
In medio stat virtus.