Siamo arrivati alla fine di un inverno mai iniziato e il mese di febbraio che ci siamo lasciati alle spalle è risultato essere il più caldo in assoluto della serie storica di dati che, pur con alcune carenze, parte addirittura dal 1800.
In base ai dati dell’ISAC, Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, l’anomalia di febbraio è stata pari a +2.76°C, un dato eccezionale se si considera che è in raffronto alla media del periodo 1981-2010, trentennio che comprende già una parte importante del riscaldamento globale degli ultimi decenni.
Questo Febbraio 2020 risulta essere la ciliegina sulla torta di un inverno che non si è mai realmente mostrato. In assoluto è stato battuto anche il febbraio del 1990, molto caldo anch’esso e inserito sempre all’interno di un inverno eccezionalmente anomalo.
Le maggiori anomalie termiche si sono avute sul Centro-Nord Italia, mentre il caldo è stato meno eccezionale al Sud e soprattutto sulla Sicilia. Anche quest’andamento ha riflettuto più o meno il resto dell’inverno.
Oltre al caldo, l’elemento di maggior rilievo di febbraio sono state le precipitazioni molto scarse. Già gennaio aveva avuto un deficit pluviometrico del -68%, aggravatosi ulteriormente a febbraio quando le precipitazioni sotto state addirittura dell’80% inferiori alla norma.
La scarsità di pioggia si è fatta sentire più sentita al Sud, dove normalmente in inverno si registrano le piogge più abbondanti dell’anno. Fortunatamente questa siccità è stata in parte compensata dal ritorno delle piogge avvenuto nella prima decade di marzo.