Dall’estate all’inverno: abbiamo già evidenziato gli effetti dell’irruzione d’aria gelida su molti stati della parte occidentale degli USA, in particolare la zona delle Grandi Pianure ad est delle Montagne Rocciose dove è giunta la neve a quote basse.
Il dato più sorprendente è stato però il brusco cambio di rotta, se si considera che prima di questa irruzione gelida era in atto una fiammata estiva. Si è passati da temperature molto elevate, che si spingevano fin verso i 30 gradi anche in montagna come nel caso di Denver in Colorado, fino a valori sottozero.
Il tutto è avvenuto davvero in meno di 24 ore. Denver, a 1600 metri di quota, è stato un caso davvero emblematico, visto che attorno alle ore 15 (ora locale) del 9 ottobre registrava 28 gradi. Ebbene, il mattino successivo, tra le 8 e le 9 il termometro misurava 7 gradi al di sotto dello zero.
In sostanza, la temperatura è crollata di ben 35 gradi in appena 18 ore. Si parla di uno sbalzo clamoroso, difficile da immaginare visto che è avvenuto il brusco passaggio da una temperatura estiva all’improvviso gelo invernale.
A rendere ancora più clamoroso quanto successo, la neve in forma di bufera arrivata nella notte dopo una giornata estiva. Sugli stati più a nord la neve è scesa con temperature ben sottozero trasformando le strade in lastre di ghiaccio, come Montana e nel Dakota. Anche in questi casi il calo termico è stato eccezionale.
il clima degli Stati Uniti può proporre questi sbalzi meteo così estremi. In questo paese, infatti, possono verificarsi dei veri e propri tracolli termici che per noi sarebbero praticamente inimmaginabili, visto che in Europa gli eventi di gelo estremo son ben meno frequenti che negli USA.