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Debole vortice sulla Sardegna sospinge la nuvolosità fin sulle regioni settentrionali, scarsi fenomeni

di Mauro Meloni
21 Feb 2007 - 19:10
in Senza categoria
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Debole vortice sull'Italia, con associato sistema frontale dagli scarsi effetti. E mentre sull'Europa occidentale s'affacciano con difficoltà le prime perturbazioni Atlantiche, dal nord Africa appare in risalita un corpo nuvoloso instabile. L'immagine Meteosat è fornita da EUMETSAT - © Copyright. Rappresentazione fronti a cura di Mauro Meloni.
Fino alla giornata di ieri gran parte del nord Italia ha goduto di condizioni stabili prettamente primaverili, in quanto al di fuori della circolazione perturbata posizionata nei pressi della Sicilia.

E a fronte di valori minimi notturni relativamente bassi grazie al raffreddamento da irraggiamento, le temperature massime diurne sono risultate diffusamente oltre la media con qualche isolato picco persino oltre i 15 gradi, anche se non va dimenticato che dalla terza decade di questo mese le temperature medie mostrano una più netta risalita anche sul Settentrione.

Ormai la situazione si è modificata, in quanto le prime modeste infiltrazioni umide d’origine oceanica hanno contributo a far sì che la nuvolosità potesse spingersi a latitudini più elevate, considerato peraltro che nel frattempo un nuovo piccolo vortice s’è formato in Sardegna.

E anche il nord Italia ha dovuto fare i conti con quest’influenza nuvolosa, che ha determinato un generale incremento delle temperature minime della scorsa notte, maggiormente avvertito sui settori meridionali e orientali della pianura Padano-Veneta. Solo sulle Alpi, al limite della nuvolosità in risalita da meridione, si sono potuti registrare valori bassi da inversione, specie nelle vallate.

La depressione presente ancora ieri nel basso Ionio si è colmata, ma l’ingresso di una modestissima ansa ciclonica da ovest ha permesso l’immediata genesi per l’appunto di questo piccolo nuovo minimo ciclonico, che presenta al momento il perno a tutte le quote ad est della Sardegna, con pressione misurata al suolo intorno ai 1013 hPa.

Tanta nuvolosità per pochi fenomeni: piovaschi più insistenti nelle ultime ore si sono concentrati sulle regioni centrali in graduale risalita verso l’Emilia Romagna e il Levante Ligure, ma nelle prossime ore le deboli correnti in quota da S/SW trascineranno tale ammasso nuvoloso debolmente produttivo verso il Triveneto.

E, nonostante la nuvolosità, il campo termico è su valori sempre particolarmente miti, a cui comunque abbiamo fatto l’abitudine per una buona fetta dell’intera stagione invernale.

Tale situazione appena descritta deriva dai primi tentativi di sfondamento delle correnti perturbate occidentali associate al vasto vortice posizionato in aperto Atlantico ad ovest del Regno Unito, ma che per ora non riescono ad affacciarsi con decisione né alle nostre latitudini, ma nemmeno nel cuore dell’Europa.

Ciò perché persiste la situazione di blocco attuata da una forte cellula Anticiclonica termica (aria gelida in consolidamento nei bassi strati) nel cuore della Penisola Scandinava. Il nucleo d’aria più gelida persiste sulla Russia nord-occidentale, con lenta e sempre più decisa influenza sui lembi più orientali del nord-est Europeo, in particolare Danimarca, Polonia e Lituania.

Poco più a sud prevale un clima assai più temperato, alla pari delle nostre zone. Peraltro la situazione sul Mediterraneo centrale è destinata a divenire ancora più complessa nelle prossime 24 ore, in quanto è attesa la risalita dall’entroterra algerino e libico di un vortice depressionario che domani raggiungerà il Golfo Libico.

Gli effetti di quest’insidia nord-africana saranno comunque di scarso rilievo e relegati in particolar modo alla Sicilia e in misura minore alle regioni ioniche, colpite dalla ritornante delle correnti orientali in rotazione attorno al vortice, che comunque si manterrà a debita distanza.

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