Troppo “lavoro” deve compiere ancora l’atmosfera prima di giungere al “fatidico giro di boa”.
Marcate divergenze negative, relative ai valori della pressione, si sviluppano e si svilupperanno ancora in pieno Atlantico, dando modo alla dirompente forza ciclonica oceanica di plasmare le “dinamiche erezioni” dell’anticiclone sia oceanico che continentale. Certamente entreranno delle saccature depressionarie sul nostro Paese, ma verranno velocemente spinte verso ESE dalla tesa pressione, disposizione, della corda atlantica (getto trasversale).
Tanto più profonda e forte si mostra l’attività ciclonica atlantica, tanto più le rotazioni orarie vengo spinte troppo ad oriente e sovente ritornano a far visita al nostro Mediterraneo.
Nessun modello, al momento, possiede la giusta “via di svolta” e mostra, nella media degli elementi “affollati”, una tendenza che vede sempre due divergenze poco bilanciate tra loro.
Pertanto non esisterà nessun anticiclone che sarà in grado di richiamare quella gelida massa fredda dalle regioni polari, per dirigerla poi, interagendo con il vortice continentale, verso zone più meridionali.
Dobbiamo rivedere, resettare, tutto il nostro “pensiero previsionale”, onde giungere a nuove visioni che ci possano chiaramente indicare la giusta strada che il prossimo inverno dovrà seguire. Al momento la stagione “autunnale e pre-invernale” non è degna di alcun appellativo e si mostra indolente ed “arida”.
Non è stato autunno, al momento non è e sarà inverno, attendiamo nuove configurazioni per trovare la “giusta chiave di lettura”.