E’ un territorio molto vasto quello che descriviamo in questo articolo, visto che ci spostiamo dal freddo North Dakota al quasi subtropicale Arkansas, attraversando le pianure centrali solcate dal Mississippi-Missouri, mentre a est ci spingiamo fino a West Virginia, Kentucky e Tennessee, dove scorre l’Ohio, principale affluente di sinistra del Mississippi, e dove, all’estremità orientale degli stati citati, si ergono le prime montagne degli Appalachi, allineati con asse SW/NE. A parte questi, la vasta area considerata (oltre 2 milioni di kmq) è caratterizzata dall’assenza di rilievi significativi, visto che solo a ovest del meridiano 100°W il bassopiano si eleva lentamente al di sopra dei 500 metri, continuando a salire verso le Montagne Rocciose a ovest, ma assumendo, nei territori considerati, caratteristiche davvero montuose solo ai confini tra Sud Dakota e Wyoming, dove si toccano i 2207 metri.
L’assenza di montagne è fondamentale per capire il clima di questi territori, un tempo estese praterie e oggi intensamente coltivati a grano, soia e, nel sud, cotone e arachide, soggetti alle invasioni sia di aria fredda proveniente dall’Artico canadese (quando l’anticiclone del Pacifico si allunga verso nord sul settore occidentale del continente), sia di aria tropicale che risale dal Golfo del Messico, soprattutto sul settore più orientale, che viene a trovarsi di frequente sul lato occidentale dell’anticiclone subtropicale atlantico (qui detto “delle Bermude”). Entrambe queste masse d’aria non trovano ostacoli sul loro percorso e quindi se le configurazioni bariche sono favorevoli si spingono liberamente rispettivamente verso sud e verso nord e la regione diventa terreno di scontro tra masse d’aria di caratteristica molto differente tra loro, dando origine a fenomeni atmosferici violenti, quali le tempeste di neve invernali portate dai blizzards o i grandi temporali primaverili ed estivi, accompagnati dai tornado che hanno proprio qui le maggiori probabilità di manifestarsi.
Cominciamo proprio dai tornado. In inverno l’aria tropicale resta in genere confinata a sud, praticamente sulle coste del Golfo del Messico, e talvolta viene ricacciata via anche da qui. Appunto quando masse d’aria molto fredda riescono a giungere così a sud il forte contrasto termico innesca temporali molto violenti e le trombe d’aria nel periodo gennaio-febbraio sono relativamente frequenti soprattutto tra Texas orientale e Alabama, talvolta anche in Arkansas meridionale, ma in genere non particolarmente distruttive. Tra fine febbraio e marzo naturalmente il più intenso riscaldamento solare facilita la convezione, d’altra parte l’aria tropicale comincia a salire verso nord e la linea di convergenza dove si innescano i temporali inizia a spostarsi per posizionarsi nel periodo aprile-giugno, quello in cui i tornado sono più frequenti, approssimativamente lungo la linea, allineata da SW a NE, che congiunge Abilene, nel Texas, all’Ohio, che viene chiamata “viale dei Tornado”. Non è infrequente, soprattutto nel cuore dell’estate, che i tornado si spingano anche più a nord, fino a Kansas, SE Nebraska e Iowa, mentre più raramente interessano le aree più settentrionali, dove oltretutto si presentano meno violenti (la scala Fujita classifica le trombe da F0 a F5, queste ultime caratterizzate da venti superiori a 418 km/h). Perché i mesi più pericolosi sono quelli primaverili? Perché in questo periodo da un lato le masse d’aria che risalgono dal Golfo del Messico sono già estremamente calde (oltre che molto umide), dall’altro dall’Artico scendono ancora masse d’aria di caratteristiche prettamente invernali, insomma è la stagione in cui il contrasto termico è più violento.
Anche in agosto-ottobre (mese in cui la linea di convergenza tende a scendere verso sud) naturalmente le pianure centrali vedono scendere talvolta aria fresca dal nord, ma la temperatura di queste masse d’aria settentrionali è comunque più elevata che in primavera e, pur avendosi temporali violenti con trombe d’aria e grandinate, meno frequentemente i fenomeni raggiungono le intensità più elevate.
Parlando dei tornado abbiamo comunque inquadrato i caratteri generali del clima della regione. La stessa linea che in aprile/giugno segna il massimo sviluppo dei tornado più violenti coincide con la regione di massima piovosità, ma ovviamente la convergenza tra le due masse d’aria può spostarsi più a sud o più a nord (sempre allineata SW/NE, entra sempre in gioco la prevalenza delle correnti occidentali) e quindi piogge a prevalente carattere temporalesco interessano tutti gli stati della regione. Con l’avanzare dell’estate l’aria tropicale guadagna terreno verso nord, la linea di massimo sviluppo dei temporali la segue e gli stati centrali della regione (Kansas, Missouri, Illinois, Iowa, parte del Nebraska) hanno i massimi pluviometrici in luglio-agosto. Di nuovo a fine estate tutto ritorna verso sud, ripristinando la situazione della tarda primavera, ma con fenomeni come detto meno violenti e infatti ottobre è in molte regioni un mese relativamente asciutto e piacevole. Le regioni più continentali (i due Dakota, il Minnesota nordoccidentale, il Nebraska centro-occidentale e l’ovest di Kansas e Oklahoma) sono caratterizzate da minore piovosità, sia perché la lontananza dai mari fa si che le masse d’aria che vi giungono siano povere di umidità, sia, per quanto riguarda le regioni a ovest del 100°W, perché, trovandosi appena a est delle Montagne Rocciose, sono in ombra pluviometrica quando, cosa frequente, le correnti prevalenti sono occidentali.
In novembre (ma avvezioni gelide, seppure brevi, sono possibili già in ottobre) l’aria fredda comincia ad impossessarsi dei territori oltre il 40° parallelo, dove il raffreddamento è rapido e favorito dall’assenza del mare. E’ più lento il raffreddamento solo sulle rive dei grandi Laghi, almeno fino a che gli stessi non gelano. Seppure asciutte, le correnti settentrionali sono spesso accompagnate da tempeste di neve, che con l’avanzare della stagione si portano già in dicembre fino al 40° parallelo e da Natale a fine febbraio / inizio marzo raggiungono con una certa frequenza anche il 32°/33° parallelo, appunto perché le depressioni che si formano risucchiano aria più mite, ma anche più umida, che risale dal Golfo del Messico lungo il bordo orientale delle depressioni stesse, ovvero il bordo occidentale dell’alta atlantica. Al suolo invece spirano in genere i violenti blizzards settentrionali, con effetto windchill spesso micidiale (sono appunto dati di windchill i -30°/-35°C che talvolta “sparano” i nostri media quando negli USA vi sono avvezioni fredde, visto che lì è usuale comunicare le temperature corrette dall’effetto vento, al suolo raramente si scende sotto -20°/-22°C oltre i 40°N e -14°/-16°C oltre il 35°N). Anche in inverno le zone a ridosso delle Montagne Rocciose sono quelle più asciutte, mentre, insieme a quelle più settentrionali, sono le più fredde. Tuttavia sono soggette a bruschi quanto effimeri riscaldamenti quando le correnti occidentali sono particolarmente intense e dalle Montagne Rocciose giunge il vento di caduta detto Chinook.
A proposito di fenomeni violenti parliamo di uragani. Essi interessano in maniera marginale la regione che stiamo considerando in quanto investono direttamente gli stati costieri, sia sul Golfo del Messico, sia le atlantiche Caroline, tuttavia le depressioni tropicali una volta raggiunta la terraferma vengono spesso “agganciate” dal nastro trasportatore occidentale della zona temperata, diventando ordinarie, ma ancora intense, depressioni delle medie latitudini, che apportano piogge copiose soprattutto in settembre, accompagnate da forti venti, in particolare in Oklahoma orientale e Arkansas.
Abbiamo 4 tipi di clima nella regione delle pianure centrali.
1) In Ohio, West Virginia, Kentucky, Tennesse (385.000 kmq) clima temperato fresco della foresta molto umido con estate calda. Precipitazioni in genere superiori ai 1000 mm/anno, con apporti tra 100 e 200 mm in luglio e tra 50 e 100 in gennaio, localmente superiori ai 100 mm nelle zone montuose di Kentucky e Tennessee
2) In Iowa, Illinois, Indiana, Missouri e Arkansas (703.000 kmq) clima temperato fresco della foresta umido con estate calda, che diventa subtropicale umido con estate calda nel sud dell’Arkansas. Precipitazioni tra 600 e 1000 mm/anno, che diventano superiori a 1000 mm in Arkansas e nel sud di Illinois, Missouri e Indiana. In luglio cadono tra 50 e 100 mm, si superano i 100 nel sud Arkansas; in gennaio cadono tra 10 e 50 mm, ma i 50 vengono superati nel sud di Indiana e Illinois, nel sudest del Missouri e nel nord Arkansas, mentre nel sud di questo stato si superano i 100 mm
3) In Nord e Sud Dakota, Nebraska, Kansas, Oklahoma (977.000 kmq) clima temperato fresco della foresta steppico umido (secco a ovest del 100°W), con precipitazioni tra 500 e 800 mm, ovvero tra 250 e 500 mm, rispettivamente a est e ovest del suddetto meridiano. In luglio solo nell’ovest dei Dakota non si raggiungono i 50 mm, ma in nessuna regione si superano i 100 mm, mentre in gennaio cadono ovunque tra 10 e 50 mm, con i due Dakota molto vicini alla soglia dei 10 mm.
4) In Minnesota (219.000 kmq) clima temperato fresco della foresta continentale, con precipitazioni tra 600 e 900 mm (tra 50 e 100 in luglio e tra 10 e 50 in gennaio).
In gennaio l’isoterma 0° (espresso in °C, come tutti i dati successivi) al livello del mare taglia il 40°N, salendo al 42°N verso i 100°W. Nessuna zona raggiunge i 10°, nel sud dell’Arkansas si arriva al massimo a 7°. La -10° taglia il 46° parallelo, salendo fino al 47° intorno ai 100°W. In luglio si va dai 22°/23° degli stati più settentrionali fra quelli esaminati ai 28°/29° di Kansas e Oklahoma orientali e del sud dell’Arkansas.
Continua …