Possiamo finalmente tracciare un bilancio conclusivo della stagione estiva 2019, risultata molto calda e scarsamente piovosa sull’Italia. A livello di temperature, l’ultima estate entra così di diritto nel podio fra le più calde, molto vicina come anomalia ai valori delle estati 2015 e 2017, dietro l’inarrivabile estate 2003.
In sostanza siamo dinanzi ad un’estate rovente che staremmo definendo eccezionale, se quella storica estate 2003 non si fosse mai verificata. L’anomalia di temperatura dell’intero trimestre estivo da giugno ad agosto 2019, rispetto al periodo 1981-2010, è stata pari a +1.76°C, in base ai dati ISAC-CNR.
L’estate 2019 è così la terza più calda, dietro a quella 2003 nella quale l’anomalia superò i 3 gradi e di un soffio anche dietro all’estate 2017, anche quella caldissima. Il trittico di estati 2015, 2017 e 2019 rappresenta il nuovo picco di caldo estremo estivo in Italia dopo la grande estate del 2003.
Nel corso dell’estate, è stato quello di giugno il mese più caldo in assoluto e con l’anomalia termica più elevata, subito dietro il 2003. Luglio ed agosto sono stati lievemente meno roventi, consentendo così all’estate 2017 di posizionarsi leggermente davanti come più calda rispetto a quella di quest’anno.
Non ci sono state grandi differenze a livello nazionale nella distribuzione delle anomalie termiche, nel senso che ovunque le temperature sono state quasi omogeneamente sopra la norma. Ha fatto un po’ meno caldo, rispetto alla norma, su parte dei versanti adriatici e sull’estremo Sud Italia.
Tutte le estati in assoluto più calde appartengono agli anni Duemila, a testimonianza di un riscaldamento globale che non sembra conoscere limiti. L’Estate 2019 si è fatta notare per alcuni grandi estremi meteo in Europa, con feroci ondate di caldo che hanno investito soprattutto la Francia.