Eccoci avviati alla conclusione del primo episodio freddo della nuova stagione (o per meglio dire del semestre freddo), che ha determinato un reale brusco passaggio da condizioni climatiche di parvenza estiva ad un autentico assaggio invernale in piena regola.
A dire il vero, si è trattato di un’onda fredda piuttosto breve, ma non si può certo dire che non abbia lasciato un segno piuttosto indelebile, specie per quanto concerne alcune aree del sud dell’Italia.
Riepilogando le ultime ore, ancora questa mattina si segnalavano episodiche fioccate o rovesci di graupel sulla Puglia, fin sulle coste. Sul Barese e sul Leccese i fiocchi si sono visti fin sulle città, il tutto con temperature ben oltre i 5 gradi unite a tassi d’umidità considerevolmente bassi, il tutto tale da permettere la caduta di precipitazioni solide.
Tutto come da copione previsionale, nel momento dell’apice dell’onda fredda che ha visto la Puglia raggiunta da isoterme dell’ordine dei -6°C ad altezze di 850 hPa (circa 1500 metri), con freddo ben consolidato anche alle quote più superiori dell’atmosfera (termiche prossime ai -30°C alla quota di 500 hPa).
In precedenza, tra la serata e la nottata di ieri, l’impulso instabile determinava nevicate fino a basse quote su gran parte del versante Adriatico, dalle Marche fino al Gargano.
La fase culminante della spinta d’aria fredda artica si è riflessa molto bene sulle temperature della scorsa notte, localmente in ribasso sia nei rilievi che nelle pianure delle aree del medio Adriatico e del sud della Penisola, raggiunti più direttamente dalla recrudescenza artica unita al blitz instabile.
Infatti, nonostante le diffuse gelate che si sono ripetute in Pianura Padana e le minime fino a -15°C sulle Alpi Venete, le maggiori sorprese sono venute dal sud Italia, con Lecce Galatina che ha rilevato -1,4°C, Lamezia Terme +0,3°C, Catania +1,9°C. Sempre in Sicilia, Trapani con +4,0°C ha rilevato il nuovo valore minimo record per novembre.
Il forte ribasso termico non ha risparmiato nemmeno la Sardegna, con Olbia che ha misurato una gelata con +0,8°C, e nelle zone interne vallive dell’isola i termometri sono scesi fino a picchi di -5°C.
Un ribasso termico così accentuato, anche nelle zone completamente risparmiate dalla fenomenologia, indica chiaramente come questa irruzione, pur di origini artico-marittime, abbia acquisito anche caratteristiche marcatamente continentali nel transito lungo le terre Europee.
E dunque, per una volta, le attese riposte nelle proiezioni previsionali hanno trovato immediatamente riscontro nella realtà e non sono andate deluse, come usualmente accade in concomitanza d’ondate di freddo convogliate da questo tipo di configurazioni bariche.
Con un breve cenno all’evoluzione, l’aria fredda giunta negli ultimi giorni tenderà a rimanere in eredità, e le temperature avranno una tendenza a salire solo gradualmente, maggiormente avvertita nei crinali montuosi.
Per domani sarà possibile apprezzare solo un aumento dei valori massimi per il forte soleggiamento, mentre le minime saranno ancora localmente in calo, specie al centro-sud ove il rafforzamento della pressione non farà altro che schiacciare verso i bassi strati la massa d’aria fredda, favorendo in tal modo le forti inversione termiche.
Nel giro di qualche giorni, e quindi già per l’inizio settimana le temperature torneranno a salire ben oltre la media sempre per quanto concerne le alture, specie sulle Alpine, che saranno raggiunte dai massimi dell’Anticiclone (cuore caldo in quota) in forte consolidamento.