Per quanto l’inverno sia arrivato il tempo è ancora tipicamente autunnale. Come accennato nella precedente emissione, nuove perturbazioni hanno apportato accumuli nevosi, ma solo a quote alte e non basse come sembrava invece da una predizione a lungo termine.
Il mite Ciclone d’Islanda impone tempo zonale in Europa. Questa caratteristica, come vedremo, non cambierà nemmeno nei prossimi giorni. Ma nuove circolazioni si affacciano sul Mediterraneo e modificano in parte la situazione.
Le seguenti analisi sono basate sull’ultima emissione del modello GFS/Ensemble, run 06Z del 10 dicembre 2006.
Per le finalità di questa rubrica consultare “Previsioni a lungo termine con il metodo Ensemble” – https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=7400
13-17 dicembre 2006
A contrastare il flusso zonale del Ciclone d’Islanda interviene una figura assai nota negli ultimi decenni. L’anticiclone sub-tropicale di matrice africana. Foriero di aria calda in quota, l’anticiclone investe tutta l’Europa meridionale, soprattutto sui meridiani occidentali, ma estendendosi sui paralleli delle Alpi. Aria mite e stabile (bel tempo) interessa la Penisola Iberica, la Francia e buona parte dell’Italia settentrionale. Ricordiamo che in un regime anticiclonico di questo tipo sulle pianure dell’Italia settentrionale potrebbero verificarsi forti inversioni termiche, ragion per cui il calore anomalo potrebbe apprezzarsi solo sui rilievi alpini.
Sull’Egeo discendono invece fresche correnti continentali, che poi con moto antizonale si dirigono nell’entroterra sahariano. L’Italia meridionale è in parte coinvolta nel flusso, quindi potrebbe risentire in modo minore dell’apporto mite. Temperature sopra la media quindi su buona parte dell’Italia settentrionale, forse un po’ meno su Appennini, o solo sull’estrema Italia meridionale.
19-20 dicembre 2006
Potrebbe brevemente rafforzarsi il flusso continentale, e costringere sui meridiani dell’Iberia l’anticiclone sub-tropicale. Sull’Italia si affaccerebbe un breve richiamo di aria continentale, con possibili episodi perturbati sul Mediterraneo. Temperature in rapido calo, entro le medie del periodo. Non solo sugli Appennini, ma anche su tutto il Nord Italia, per possibili venti da Est o Nord-Est.
21-26 dicembre 2006
L’inverno si apre ormai a poche novità. Persiste una fascia anticiclonica sui paralleli del Mediterraneo, dominante fin oltre le Alpi. Continua a notarsi un possibile inoltro di aria fredda sui deserti africani, ma anche un nuovo rafforzamento del Ciclone d’Islanda. Questo ci interessa più da vicino, perchè potrebbe parzialmente interessare con il suo flusso mite-zonale le Alpi.
Riepilogo
Le caratteristiche del periodo, e possiamo ormai dire di questo inverno, sembrano essere tre. La prima è il Ciclone d’Islanda (il tempo zonale). Assai forte, determina temperature basse in aperto oceano atlantico, e miti sull’Europa Occidentale.
La seconda è l’Anticiclone sub-tropicale, che sopperisce all’assenza dell’Anticiclone Russo-Siberiano, garantendo sull’Europa centro-occidentale temperature episodicamente assai elevate.
La terza caratteristica è l’instaurarsi di una saccatura alimentata da aria fresca o continentale sul Egeo ed Europa orientale. Tale figura potrebbe episodicamente interessare anche l’Italia, soprattutto all’inizio della seconda decade del mese corrente. Da notare anche l’afflusso freddo in Africa, assai singolare. Un inverno interessante, molto mite con possibili rari e improvvisi sbalzi termici.