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Un medio termine perturbato lascerebbe spazio ad un’ultima decade segnata da instabilità

di Ivan Gaddari
11 Set 2006 - 15:48
in Senza categoria
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Il tempo previsto in Europa negli ultimi giorni del mese. Lo rammentiamo, si tratta di una linea di tendenza da confermare o rivedere.
L’elemento saliente a breve termine.
Avremo ancora dei giorni, i prossimi, segnati da instabilità accentuata sulle regioni del Centro Sud. Ma, progressivamente, tra mercoledì e giovedì, un deciso peggioramento si farà strada dalla Penisola Iberica, laddove avremo l’avvento di una vasta onda ciclonica oceanica. Giungeranno così piogge e temporali, specie sui settori occidentali del Centro Sud.

L’elemento saliente a medio termine.
Medio termine che proseguierà, inizialmente, perturbato, causa l’isolamento di una vasta goccia fredda in quota tra Spagna e Isole Baleari, in lento movimento verso Est. Ciò favorirà precipitazioni persistenti ed abbondanti sui settori di Ponente della Penisola. Il successivo spostamento verso Est del ciclone in quota, porterebbe precipitazioni anche sul resto della Penisola, mentre il buco barico sulla Penisola Iberica potrebbe favorire nuove onde depressionarie, più blande, dirette ancora verso il Mediterraneo.

L’elemento saliente a lungo termine.
Le mappe analizzate indicano una configurazione barica piuttosto interessante, data da un ponte anticiclonico tra l’alta pressione delle Azzorre, ad Ovest, e l’anticiclone continentale sull’Europa Nord orientale.

Il trend a lungo termine:
Se la posizione di tal ponte, qualore venisse confermato, si mostrasse alto sull’Europa Centrale, infiltrazioni fresche da Est potrebbero raggiungere le nostre regioni, dando vita ad instabilità accentuata. Non si esclude, peraltro, la possibilità che una depressione, in moto retrogrado da Est verso Ovest, possa avvicinarsi ai nostri settori Adriatici. Ma serviranno altre conferme e nuovi dati.

Elementi di incertezza: Se il breve ed il medio termine sembrano piuttosto certi, il lungo resta segnato da un unico elemento d’incertezza. Unico, sì, ma importante, ossia la formazione del suddetto ponte anticiclonico. Se non dovesse formarsi, ecco che il Mediterraneo potrebbe risultare obbiettivo principale di nuove ondulazioni atlantiche, più o meno corpose.

Fattori di normalità climatica:
Le temperature attualmente registrate rappresentano la normalità stagionale, salvo rare eccezioni verso l’alto, specie al Sud.

Un trend che pare confermarsi anche successivamente, tuttavia restano da valutare le correnti prevedibili sul lungo termine, che potrebbero influire non poco sul normale range termico.

Focus: evoluzione sino al 24 settembre 2006
La prima fase del perriodo d’analisi, come detto, porterà condizioni di tempo prima perturbato, successivamente instabile, per progressivo spostamento della goccia fredda iberica verso Est. Prima piogge intense sui settori occidentali della Penisola, successivamente in spostamento verso quelli orientali.

La seconda fase, quella instabile, vedrebbe l’ingresso di nuove infiltrazioni oceaniche in direzione del Mediterraneo, l’area continentale non protetta da campi di alta pressione. Ciò favorirebbe, appunto, tempo instabile un po’ su tutte le regioni, con temporali perlopiù in zone interne e rilievi.

Evoluzione sino al 29 settembre 2006
L’ultima decade del mese, in particolare gli ultimi giorni, porterebbero una recrudescenza dell’instaibilità specie sui settori orientali della Penisola, causa correnti orientali innescate dal ponte di alta pressione formatosi tra Azzorriano e anticiclone continentale ad Est dell’Italia. Evoluazione comunque da confermare, in quanto non è certo che si possa verificare tale corrispondenza anticiclonica.

In conclusione.
Il dubbio del lungo termine potrebbe comunque portare nuovi condizioni di tempo perturbato sull’Italia. Detto in sede di analisi, lo ribadiamo ulteriormente. Se le alte pressioni non subissero sostanziali modifiche nelle loro poisizioni, ecco che il Mediterraneo potrebbe esguitare ad essere sede di onde cicloniche atlantiche.

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