Il meteo di questo periodo è particolarmente mite e, vedendo il lato positivo della cosa, ci permette di poter risparmiare sul riscaldamento.
Ovviamente questo vale sia per chi ce l’ha autonomo, sia per le caldaie condominiali e di quartiere: il consumo di gas (metano in genere) dipende dalla differenza tra la temperatura interna e quella esterna all’edificio: se fuori ci sono 10-15° gradi è chiaro che serve molta meno energia per scaldare una casa rispetto a quando ci sono intense gelate.
È altresì importate, però, sottolineare l’importanza del certificato energetico delle abitazioni: di solito le case di ultimissima generazione hanno un consumo di risorse (e quindi di costi) decisamente molto inferiori rispetto alle case costruite decenni fa, quando il gasolio costava pochissimo e non c’era sensibilizzazione al risparmio.
Vi sono aree in Italia dove i termosifoni sono (e devono essere) ancora spenti, in particolare in molte aree del Sud dove per legge sono utilizzabili dal 1° dicembre in poi, mentre per la Pianura Padana il termine minimo di accensione è stato il 15 ottobre, ma in alcune aree diverse persone hanno protratto oltre questa data, proprio a causa della mitezza.
Il consiglio valido in genere è quello di mantenere il termostato sui 20-21° in casa e 22 nel bagno e di spegnerlo di notte o quando si sta fuori casa tutto il giorno e di aprire le finestre – se possibile – nelle ore dove entra il sole o comunque nelle ore meno fredde: ovviamente, se si possiedono infissi multipli alle finestre, muri isolanti ecc. il risparmio sulla bolletta sarà ancora più sensibile.