La conseguenza principale della creazione di un blocco anticiclonico in Europa Settentrionale, tra la Danimarca e la Scandinavia, nonché di un altro, molto robusto, creatosi in Groenlandia, consiste nella creazione di un profondo sistema depressionario, in quota, che sta abbracciando tutta la Siberia centro-orientale.
Una volta tagliata fuori dalle possibili influenza mitigatrici delle correnti occidentali, tale tratto di Asia settentrionale disperde molto più calore di quanto, un Sole oramai basso, riesca a portare.
Donde ne deriva un sensibile crollo delle temperature, che si stanno rapidamente avviando a valori invernali.
Ad 850 hPa i valori misurati sono oramai compresi tra i -15° ed i -20°C, e risulta essere oramai la zona più fredda dell’emisfero settentrionale.
Per la prima volta sono stati toccati i -30°C, per la precisione a Dzalinda, nella Siberia centrale.
-25°C si sono misurati anche a Saskylah e ad Olenek; -26,3°C si sono toccati a Selagoncy.
I “tradizionali” poli del freddo, stavolta, sono più moderati: Verkhojansk viaggia sui -20°, ed Ojmjakon attorno a -22°C.
Si tratta comunque di valori molto bassi: la Siberia, in questo periodo, dovrebbe avere temperature minime comprese tra i -12° ed i -18°C.
Tale raffreddamento siberiano sembra anche continuare nei prossimi giorni, in quanto, anche se miti correnti atlantiche interesseranno l’Europa, resta il blocco anticiclonico tra Groenlandia ed Artico a consentire un’ulteriore calo delle temperature.