La dinamicità meteo della prima settimana di marzo, ormai in fase di conclusione, deriva da quei movimenti atmosferici che hanno coinvolto – pesantemente – il Vortice Polare.
Ora, com’è giusto che sia, andiamo incontro al naturale smantellamento della struttura ciclonica. Lo ripetiamo, stiamo parlando di un Vortice che domina la stagione invernale ma che a inizio primavera inizia a indebolirsi sino al completo smantellamento. Sapete che accade? Che la crescente radiazione solare determina un progressivo riscaldamento anche al Circolo Polare Artico. In tal modo – poi vi sono tutta un’altra serie di elementi che evitiamo di trattare per non annoiarvi – si va a formare una struttura anticiclonica che prenderà il posto del Vortice.
Poi, a volte, può succedere che improvvisi riscaldamenti della Stratosfera creino i presupposti per la formazione di un’Alta Pressione Polare in pieno inverno ed è ciò che è successo a febbraio (con tutte le conseguenze del caso).
Ora che ci stiamo avvicinando alla dipartita naturale del trottolone gelido, cosa dobbiamo aspettarci? Allora, prima di tutto dobbiamo considerare che gli effetti dello “split” di febbraio potrebbero riverberarsi anche sull’andamento della seconda metà di marzo. E visto che si andrà a realizzare la dinamica suddetta – ovvero progressivo passaggio di testimone tra Vortice e Anticiclone Polare – ci si potrebbe aspettare una fase prettamente invernale.
Sostanzialmente stiamo confermando quanto scritto a suo tempo, anche recentemente. A partire da metà mese potrebbero crescere, con decisione, le probabilità di ondate di freddo sin nel cuore del Mediterraneo. Dovrebbe trattarsi di irruzioni artiche, non escludiamo qualche episodio particolarmente marcato, più difficilmente il freddo – o addirittura il gelo – verrà nuovamente da est.
Certo, non lo si può escludere, tuttavia se qualcuno s’immagina un’ondata siberiana sbaglia. E poi, non scordiamocelo, si sta parlando di pesanti condizionamenti sino ad aprile o addirittura per gran parte della primavera. Chiaramente il freddo si smorzerà, ma le precipitazioni potrebbero continuare a premiare le nostre regioni (sarebbe un premio meritatissimo e dovuto, vista la penuria d’acqua dell’anno scorso).