Nell’interpretare, ormai sulla media quasi consolidata delle tendenze, il tempo che farà dagli inizi della prossima settimana e per oltre 3-4 giorni successivi da tale epoca, risulta una sorta di “divertimento e passione” previsionale. Abbiamo “scovato”, oramai, ogni inghippo e ci possiamo lanciare in previsioni, sempre moderate, circa il tempo che farà durante tale frazione temporale.
Onestamente, mi trovo sorpreso, ma poi mica tanto, di quanto possa fare una saccatura depressionaria di matrice ed origini continentali. Dal nord est europeo ed in direzione del Nostro mare. Nulla pare così gelido, attualmente ed in “quei lidi”, ma l’avanzare deciso di una chiara “goccia fredda aperta” verso di noi, potrebbe portare molte sorprese che solitamente non ci attendiamo.
La struttura barica mostra un anticiclone con asse WSW/ENE, non v’è nessuna situazione decisa di blocco delle correnti oceaniche e miti; solo una sorta, quasi rarità nello scenario meteo, relativa ad un Hp che non vuole e non mostra nessuna spinta dinamica lungo i meridiani, ma che riesce ugualmente a pilotare aria fredda verso la nostra Penisola.
Ecco che questo “nucleo freddo in quota”, riesce a ricreare le condizioni, secondo me atipiche, di un inverno che attualmente si mostra “strano”. Tra lunedì e martedì della settimana p.v., assisteremo, mediamente in un campo di pressione livellata, alle prime nevicate (centro nord) anche a quote pressoché pianeggianti o collinari.
Al momento, sempre per dette aree, sembra che nessuna regione, tranne l’estremo nord est, possa essere risparmiata da questa prima e “seria” avvezione fredda. Stante la situazione, ormai fotografata come reale, molte aree della Padana più occidentale, Emilia-Romagna, zone interne centrali, potrebbero vedere, sebbene non in maniera evidente, cadere i primi e bianchi fiocchi di neve.
Certamente, il tutto, dovrebbe essere rivisitato (altezza nella quale tale meteora potrà verificarsi) tramite una netta distinzione: nord italico e centro nord.
Secondo le attuali analisi, basate esclusivamente sul principio degli affollamenti, sembra che alcune regione delle alte Marche e centrali, zone interne, possano vedere neve sino a quote 400/550 mt circa.
Molto diversa la situazione per il centro ovest padano, ma soprattutto per la Padana più occidentale. In tale regione le precipitazioni, sebbene non prefigurabili come abbondanti, potrebbero arrivare sino a quote pianeggianti o basso collinari.
La peculiare situazione, dovuta a questa goccia fredda “oblunga”, non ci spinge al momento di entrare nel dettagliato di una previsione. In ogni caso, l’inverno astronomico, pare che voglia coincidere con “il vero inverno”.