Le condizioni meteo dello scorso anno, lo sappiamo, furono deleterie per le nostre riserve idriche. Per tutto lo scorso autunno non si è fatto altro che parlare di siccità, giustamente, ma poi nel mese di dicembre 2017 le cose iniziarono a cambiare.
Un cambiamento che portò varie perturbazioni, un po’ di piogge e freddo a più riprese. Il primo mese dell’anno, poi, ci fece piombare nuovamente nell’incubo siccità. Gennaio fu caratterizzato da frequenti ondate di bel tempo, con l’Anticiclone assolutamente protagonista. Si temeva che l’inverno potesse ricalcare le orme del precedente, ma febbraio fu segnato da uno sconquasso atmosferico quale conseguenza dell’improvviso riscaldamento stratosferico.
Vi furono varie ondate di maltempo, nevicò, fece freddo. Vi dicemmo che quello sconquasso avrebbe avuto probabilmente delle ripercussioni anche a marzo e per parte della primavera, così è stato. Vogliamo proporvi una mappa prodotto dall’ente meteo climatico americano del NOAA, una mappa che ci dà un’idea della quantità di pioggia raffrontata alla media trentennale 1981-2010.
Or bene, sull’Italia ha piovuto tanto ed in particolare nelle regioni del Centro Nord (Sardegna compresa). Il celeste rappresenta percentuali comprese tra 150 e 300% in più rispetto alla media. Addirittura sulla Sardegna sudoccidentale si è andati persino oltre! Al Sud e Sicilia abbiamo percentuali comprese tra il 100 e il 150%, salvo in Calabria dove la percentuale è compresa tra il 25 e il 75%, così come in Abruzzo, in alcune aree della Campania e delle Alpi orientali.
Insomma, possiamo tranquillamente affermare che le piogge cadute sono state abbondanti e che la siccità – almeno per ora – è soltanto un ricordo.