Il meteo estremo, i cambiamenti climatici non sono una novità di questi giorni. I siti meteo spesso sono attaccati da chi fa turismo, come se la colpa del tempo bizzarro sia colpa loro. Di certo c’è chi spara previsioni meteo discutibili, ma questo non lo fanno solo i siti meteo, bensì anche i quotidiani più affermati.
L’utente, però, prima di programmare un viaggio, verifica le tendenze meteo di quella o questa località, si fa un’idea osservando varie fonti. Internet è libero nonostante il desiderio di taluni di creare forme di censura anche in Europa.
Al clima che cambia non frega nulla dei burocrati, dei turisti, degli operatori del turismo, siti meteo, giornali on line. Il clima cambia, ed il tempo è mutevole più che in passato, ma perché è soggetto alle fluttuazioni che neppure i maggiori elaboratori sono in grado di prevedere.
Ma l’uomo un responsabile lo deve per forza trovare. Una sorta di capro espiatorio.
Ma andiamo ai fatti: già qualche decennio fa, compagnie finanziarie e assicurative che investono miliardi di euro nel settore turistico, commissionarono studi sull’impatto dei cambiamenti del clima nel turismo del Mediterraneo, e avvertirono che questa stupenda parte del nostro Pianeta avrebbe patito sempre più l’influenza della calura del Sahara.
Nella realtà dei fatti fa più caldo ovunque nel Pianeta, poi che in questi ultimi mesi la media mondiale sia ferma o in arretramento è qualcosa che può succedere, il clima cambia di continuo. I dati meteo parlano di caldo nelle regioni del centro nord Europa, e i giornali di coste frequentate dai bagnanti fin sino alla Scandinavia, dove le acqua sono divenute caldissime.
In qualche modo lo studio menzionato prima aveva ragione. E se nel Mediterraneo ci si lamenta sempre di qualcosa, nel Nord Europa si fa festa perché fa caldo, perché con pochi soldi si può andare al mare e godere una giornata sotto il sole.
Il Nord Europa ha iniziato a fare concorrenza al Mediterraneo, anche se forse è impercettibile la variazione economica, anche perché l’Europa che se ne dica, è un Continente ricchissimo, e per muoversi si spende poco.
Comunque, osservare i bagnanti nelle coste centro settentrionali dei fiordi della Norvegia ci fa impressione. E questa si che è concorrenza per i nostri mari, per il nostro Mar Mediterraneo.
Noi non crediamo possibile che il turismo Mediterraneo subisca un disastro come annunciato dagli studi nell’imminenza. Ciò perché è da decenni che si parla di cambiamenti climatici gravi che avrebbero esteso il deserto fin sino al Sud Italia, ma così non è avvenuto.
Or ora il Mediterraneo è meta di milioni di europei, ma la concorrenza del Nord Europa incalza, se ne tenga conto.