L’eccezionalità del meteo tempestoso di lunedì lo abbiamo vissuto sia in termini di vento che di mareggiate straordinarie. Il libeccio e lo scirocco hanno soffiato con intensità davvero eclatante, favorendo onde distruttive che hanno devastato molti tratti costieri.
In Liguria si sono registrati i danni più gravi: a Rapallo il porticciolo è stato distrutto, con la mareggiata che è stata talmente forte che i grossi yacht sono stati scaraventati verso la passeggiata sul lungomare. Danni ingenti anche lungo la strada provinciale per Portofino, con la cittadina di fatto rimasta isolata.
Oltre alla Liguria, anche in Veneto lo scirocco è stato così eccezionale che l’acqua alta su Venezia è risultata la quarta storica più elevata da inizio rilevazioni. Questi eventi vanno a confermare l’entità straordinaria di una tempesta assolutamente rara per l’Italia, innescata da un profondo ciclone.
Tra le 21:30 e le 22:00 di lunedì sera, nel mezzo della tempesta, una boa al largo di Capo Mele ha registrato un’onda di 10,31 metri, altezza che di solito si raggiunge solo negli oceani. E’ una misura rara per il Mediterraneo, sebbebe occasionalmente si sono misurate altezze simili, se non superiori.
Si è trattato di un picco nella tempesta che ha sollevato onde di altezza media di 6,41 metri. Sono questi valori tipici di onde oceaniche più che mediterranee. Bisogna tornare indietro al novembre del 2013 per trovare un’onda più alta: la boa di Alghero, a largo di Capo Caccia, registrò un’onda di 10 metri e mezzo.
Quell’evento collocò così Alghero in vetta assoluta alla classifica nazionale stilata in base ai rilievi effettuati dalla rete ondametrica (che conta una quindicina di boe sparse lungo le coste italiane) dalla fine degli anni Ottanta, momento d’inizio delle rilevazioni.
Non è però facile misurare i record di onde più alte mai misurate sul Mar Mediterraneo, anche perchè non esiste una catalogazione completa. In genere, nei bollettini, il parametro più utilizzato è quello di altezza significativa dell’onda, che è l’altezza media del terzo di onde più alto.
In pratica se si mettono in scala crescente di altezza tutte le onde presenti in un’area della superficie del mare e si prende la media del terzo più alto si ottiene l’altezza significativa. Questa misura ha il vantaggio di essere molto vicina all’altezza che un osservatore esperto rileva ad occhio nudo dal ponte di una barca.