Come ampiamente annunciato, la breve parentesi perturbata dei giorni scorsi è già solamente un ricordo, in quanto l’Alta Pressione sub-tropicale ha ripreso il comando della situazione sul Mediterraneo Centrale e su gran parte d’Italia.
Tale risalita di geopotenziali dal nord Africa è favorita da un progressivo approfondimento verso sud della vasta circolazione di Bassa Pressione che domina lo scenario sull’Oceano, con il flusso sud-occidentale che colpisce anche gran parte dell’Europa occidentale.
Una Depressione davvero in gran spolvero, incapace al tempo stesso di penetrare in direzione del Mediterraneo, in quanto ancora una volta domina uno schema meridiano delle correnti che non permette vie di mezzo.
La struttura ciclonica presenta vari minimi barici tutti ben distinti sul nord della Norvegia, sull’Irlanda, e ad occidente del Golfo di Biscaglia. Una serie di sistemi frontali sono naturalmente collegati a questa disposizione di Basse Pressioni, perturbazioni che riescono a farsi strada per il momento anche sull’Europa centro-occidentale, accompagnate anche da venti piuttosto intensi.
L’Italia risenta appena di riflesso di quest’ampia circolazione sud-occidentale, che comunque è in grado di determinare nubi su gran parte del centro-nord, associate anche a fenomenologia in prevalenza sulle zone favorevolmente esposte dal punto di vista orografico.
Precipitazioni per lo più concentrate sul settore di nord-ovest e a carattere assai debole, ancora una volta il Genovese è fra le aree maggiormente interessate con accumulo odierno a due cifre, per l’esattezza di 14 millimetri fino alle ore 13. Ma seguita a piovere in maniera costante, sia pur debolmente.
Le temperature risentono di questa situazione che vede clima uggioso su gran parte del settentrione, mentre al sud dominano le schiarite. E se sul meridione l’azione stessa più incisiva dell’Anticiclone sub-tropicale fa volare le temperature ben oltre i 20 gradi, sul settore centro-occidentale della Pianura Padana le temperature diurne hanno faticato a spingersi in più casi oltre i 10 gradi.
Nei prossimi giorni, e direi per tutto il fine mese, non sono attese novità sostanziali, ed anzi già nel week-end le condizioni meteo tenderanno a migliorare anche sul nord, per via della forza espansiva dell’Anticiclone sub-tropicale, che sospingerà un nucleo stabilizzante verso l’Europa centro-orientale. Nel contempo l’Anticiclone potrebbe indebolirsi leggermente sul basso Mediterraneo, in prossimità delle nostre isole maggiori.
L’autunno 2006 si avvia dunque all’epilogo in maniera persino peggiore di com’era iniziato. Ed anche i lettori rimangono sempre più perplessi di fronte a questa situazione, che ha determinato un’innaturale assenza di fasi precipitative di rilievo. E non possono non chiedersi fin quanto ne avremo, e cosa ci riserverà il futuro inverno!
Fra le tante lettere che quotidianamente pervengono in Redazione, ecco cosa ha scritto appena ieri Salvatore:
“Leggo con molta attenzione la Sua rubrica meteo e
mi chiedo come sia possibile che siamo ormai arrivati a dicembre senza
un po’ di vero freddo o di vera pioggia, possibile che l’anticiclone
subtropicale sia sempre presente e riesca sempre a riprendere forza??
ormai siamo a Natale non a settembre. Quale dovrebbe essere l’elemento
che riesce a bucare questa alta pressione?? e quando?”
Anzitutto ringrazio il carissimo lettore di non aver richiesto esplicitamente previsioni specifiche che non avrebbero mai potuto avere risposta, in quanto non siamo dotati certo di “Sfera di Cristallo”.
Il lettore puntualizza su un importante elemento predominante di questa stagione autunnale, la persistenza di fasi anticicloniche: ebbene, quali le cause delle espansioni Anticicloniche verso il nostro territorio? Sicuramente una causa è da ricercare anche nella continua insistente presenza di aree depressionarie o saccature in prossimità del Portogallo, che danno poi il là alle rimonte calde anticicloniche dal nord Africa verso le nostre regioni.
Tale anomalia è stata anche denominata “lacuna barica” est Atlantica. Una svolta in prospettiva richiederebbe proprio un vigoroso cambio circolatorio, tale da colmare questa lacuna che si ripresenta puntualmente.
Non è solo una novità degli ultimi mesi, anche nello scorso inverno questa lacuna barica ha avuto un ruolo specifico nell’impedire l’arrivo di consistenti ondate di freddo nel cuore dell’Italia, durante la fase culminante dell’inverno.
Il cambio radicale dovrà sicuramente vedere protagonista il Vortice Polare verso le nostre latitudini (onde di Rossby) e l’Anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani del Vicino Atlantico partire, con struttura solida, proprio dall’Atlantico Portoghese. Al riguardo ci sono buoni segnali promettenti, che vedremo attentamente se troveranno conferma. Il tutto anche con un Anticiclone Russo già presente nelle aree di sua competenza.