UN PRIMO BILANCIO: il giro di boa mensile è stato effettuato e possiamo già abbozzare un primo bilancio. O meglio, limitandosi alle prime due settimane possiamo trarre conclusioni senza timore di smentita. Finora è stato un mese stabile, spesso mite. Punto. Come si diceva stamane in altro articolo, se non fosse per le inversioni termiche notture e conseguente crollo termico, oggi staremmo parlando di ben altre anomalie termometriche.
SIAMO AGLI SGOCCIOLI: confermando quanto scritto ieri, i modelli matematici di previsione sono sempre più orientati verso il brusco cambiamento meteo climatico. Nel weekend percepiremo i primi segnali, pur con effetti quasi trascurabili. Diciamo che l’effetto più rilevante si avrà a livello barico, in quanto l’Alta Pressione migrerà verso ovest – direzione Atlantico – mostrando una maggiore fragilità sull’Europa occidentale. Ed è qui che andrà a inserirsi una profonda Depressione Atlantica.
ATLANTICO, APPUNTO: il cambio di marcia risiederà sul vicino Oceano, perché è qui che le manovre succitate incentiveranno la svolta. Da qui in poi si potrebbero realizzare due ipotesi: la prima contempla la progressiva estensione a est dell’ampia Depressione nord Atlantica, con conseguente coinvolgimento dell’Italia. La seconda indica l’isolamento di una pericolosissima goccia fredda sulla Penisola Iberica. Nel primo caso si avrebbe maltempo incisivo, persistente e crollo delle temperature. Nel secondo caso si andrebbero a osservare effetti pluviometrici sulle regioni di ponente, mentre Sud e gran parte del Centro potrebbero risentire di un promontorio anticiclonico nord africano.
IMPORTANTE E’ IL RISULTATO: mai come in questo periodo ciò che conta è il risultato. A prescindere dalle dinamiche, l’importante è lo sblocco di una situazione di stallo che sta destando un po’ di preoccupazione per la scarsità di piogge. Al momento accontentiamoci dello sblocco, per i dettagli avremo modo e tempo…
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