BRUCIA SENZA SOSTA IL PIEMONTE
Come accade da giorni, numerosi incendi continuano a devastare le vallate piemontesi. Sarebbero stati bruciati in pochi giorni duemila ettari, tanto che la regione ha avviato le procedure la procedura per lo stato di calamità.
Emergenza massima soprattutto in Valle di Susa, dove peraltro il forte vento in quota ha accerchiato all’alba, a Mompantero, una squadra dei Vigili del Fuoco, che è stata fortunatamente messa in salvo dopo un’ora. Ed è proprio il vento di favonio dalle Alpi che alimenta i focolai, rendendo più difficili le operazioni di spegnimento.
In valle Orco, a poca distanza dal parco nazionale del Gran Paradiso, il fuoco nella zona di Locana è arrivato a lambire alcune frazioni, fra cui quella di Bosco, e il sindaco invita gli abitanti a restare in casa, fino a quando non sarà cessata l’emergenza.
Un altro fronte critico è in Valle di Stura, dove per il terzo giorno consecutivo è chiusa la statale 21 che porta al Colle della maddalena, valico per la Francia. Fiamme anche sulla collina torinese: i vigili del fuoco sono intervenuti nella notte per domare un incendio divampato a Pecetto, nella frazione San Luca.
La situazione è invece fortunatamente migliorata nel pinerolese, dove ieri una persona aveva perso la vita nel tentativo d’arginare il fuoco. Resta però attivo un fronte sul vallone Garnier che, nonostante si tenga a distanza dalle abitazioni, tende a propagarsi verso Perosa Argentina.
ARIA IRRESPIRABILE A TORINO
I fumi rilasciati dai numerosi incendi si sono estesi a valle e pianura verso il torinese, compreso il capoluogo dove si avverte fin da ieri l’odore acre dei boschi bruciati. L’anticiclone non permette la dispersione dei fumi in quota, che così ristagnano nei bassi strati.
I venti di foehn contribuiscono al trasporto delle colonne di fumo verso la fascia pedemontana e pianura torinese. La qualità dell’aria è divenuta pessima anche nel capoluogo di regione e non certo per i gas di scarico, ma proprio per effetto degli incendi.
Torino è quindi finita sotto una cappa di fumo. Il limite di polveri sottili si è portato addirittura a 199 microgrammi per metro cubo, secondo le rilevazioni dell’Arpa. Molti i passanti che hanno cercato di proteggersi utilizzando le apposite mascherine.