Ho intitolato questo articolo “equilibristi” perchè in questo periodo mi sono sentito molte volte come uno di quegli artisti del circo perfettamente a proprio agio in equilibrio su una fune con il solo ausilio di un’asta a trenta metri dal suolo magari senza rete. Differentemente dal circense in questione, in ballo non c’è la propria incolumità fisica, ma la credibilità professionale.
Purtroppo a differenza di un artista dell’equilibrio, il solo esercizio non basta a portare a termine lo spettacolo; in meteorologia, maggiormente che su una fune in bilico, troppe sono le variabili impazzite che possono far andare in fumo una previsione o un’analisi. Stratosfera, troposfera indici teleconnettivi, e tanti altri indicatori da monitorare e analizzare per fare una previsione che a volte, come quest’anno, molto spesso diventa carta straccia il giorno dopo.
Quest’anno più che in altre circostanze l’Europa vive una pesante anomalia climatica per persistenza e caratteristiche, molto simile a quella che ha imperversato sulle nostre teste nell’estate del 2003. La siccità si paventa come orribile spettro per buona parte delle nostre regioni, e quasi febbrilmente si guardano le carte per scorgere un cambiamento. Purtroppo, come già detto in altre circostanze, siamo prigionieri di dinamiche stratosferiche sfavorevoli, prigionieri di un vortice polare troppo debole per investire l’Europa con un flusso zonale che interessi anche le medio basse latitudini, ma troppo forte per impedire la nascita di anticicloni in sede polare, indispensabili per fusioni con gli anticicloni subtropicali a provocare intensi scambi meridiani. Contemporaneamente, gli anticicloni subtropicali avanzano inesorabili a occupare le basse latitudini fino e oltre il 40° parallelo.
Questa è una situazione che dure da ormai tre mesi con brevi e effimere variazioni sul tema, che ci fanno affermare con inequivocabile certezza ormai come quest’anno 2006 possa definirsi: “l’anno senza autunno”.
E’ mia convinzione personale che alla fine saremo interessati da un’onda di Rossby che metterà fine a questo predominio delle alte pressioni, ed è mia ferma opinione come quest’inverno sarà caratterizzato da imponenti blocking atalntici che potranno anche portare l’Europa ad assagiare periodi assai rigidi.
Ma nell’affermare queste cose, che sia chiaro, sono frutto non di fantasia ma di ben ponderati ragionamenti basati non solo sulla scienza ma anche sulla “limitata” ma ben ragionata esperienza, mi sento come un equilibrista in eterno procinto di mettere un piede in fallo e di porre fine malamente al proprio numero.
Se così sarà vi chiedo solo di non sparare sulla “Croce Rossa”, perchè noi analisti delle dinamiche atmosferiche siamo facili bersagli quando sbagliamo, ma in realtà la scienza alla quale ci applichiamo implica una percentuale di aleatorietà che non può essere eliminata.