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Un gennaio molto secco a Singapore

di Giovanni Staiano
01 Feb 2005 - 21:06
in Senza categoria
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Nella prima immagine satellitare, riferita alle 12 GMT del 30 gennaio, si nota il notevole ammasso temporalesco che a quell'ora portava piogge intense sull'Uruguay e sulla regione argentina intorno a Buenos Aires. Nella seconda immagine, riferita alle 18 GMT dello stesso giorno, focalizziamo invece lo sguardo sulle nubi sulla Tanzania, causa dei 150 mm caduti all'aeroporto di Kilimanjaro. Fonte immagini www.nrlmry.navy.mil.
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Singapore ha una media pluviometrica di gennaio di 254 mm. In questo gennaio 2005, tuttavia, si segnala un notevole deficit pluviometrico, essendo caduti fino al giorno 30 poco più di 75 mm, la maggior parte dei quali durante la prima settimana del mese. Dal giorno 17, poi, non vi è stata alcuna pioggia misurabile. Singapore è una città molto calda e l’assenza di precipitazioni (che in genere si manifestano sotto forma di temporali pomeridiani) ha permesso alle temperature di mantenersi 2-3°C al di sopra delle medie.

Il 30 gennaio ha nevicato debolmente a Ojmjakon e Verhojansk, le cui minime non sono scese ai “soliti” livelli di questo mese, fermandosi a -35,2° e -42,8°C. Molto più fredda la mongola Tosontsengel, con -46,2°C e valori di pressione, riportata al livello del mare, che hanno superato i 1070 hpa.

L’India centrale è in genere molto asciutta in questo periodo dell’anno. A Nagpur, per esempio, la media pluviometrica di gennaio è 13 mm, ma nelle trenta ora antecedenti le 3 GMT di lunedì 31 ne sono caduti ben 80. Nubi e pioggia hanno anche mantenuto bassa la temperatura, che domenica si è fermata a 21,6°C, mentre la media delle massime di gennaio è 29°C. La stessa perturbazione ha portato, nelle non lontane Jabalpur e Raipur, rispettivamente 33 e 14 mm.

Freddo intenso ha insistito durante lo scorso weekend in Europa centrale, in particolare nella regione alpina. Obertsdorf, in Baviera, ha raggiunto domenica mattina i -24°C.

Questo intenso freddo sceso nelle conche e valli alpine, in particolare quelle del versante nord, innevate di fresco, è quello “depositatosi” nei bassi strati dopo l’avvezione fredda dei giorni precedenti, quella stessa che per vari giorni ha mantenuto attiva la intensa depressione all’origine del maltempo nel nostro centro-sud. Nel weekend anche i Balcani sono stati coinvolti nelle spire della depressione, con pioggia e neve abbondanti. Oltre15 cm di neve sono caduti sabato a Vranje e Leskovak, in Serbia, portando lo spessore della neve al suolo a oltre 30 cm. In Bulgaria, oltre 50 cm sono caduti a Dragoman. Calarisi, in Romania, è stata interessata da una intensa nevicata che ha lasciato oltre 60 cm in sole 24 ore, tra il mezzogiorno di sabato e quello di domenica. Nel settore caldo della stessa depressione, intense piogge hanno interessato la Turchia occidentale, con 57 mm caduti a Golcuk.

Lunedì 31 gennaio gran freddo in gran parte dell’area balcanico-danubiana, in particolare dove, transitata l’area di maltempo, che ha lasciato i terreni innevati, e schiarito il cielo, il calo notturno delle temperature è stato molto favorito. In Romania minime -27,7°C a Miercurea Ciuc (m 662), -20,7°C a Sighetu Marmatiei, -18,5°C ad Arad. In Croazia -18,5°C a Karlovac, -18,2°C a Darovac, -15,8°C a Zagabria (dove la media delle minime di gennaio è -2°C). In Ungheria -15,1°C a Szeged, -14,9°C a Debrecen. In Slovenia -15,9°C a Maribor, -15,6°C a Novo Mesto.

Tra gli effetti della depressione mediterranea, vanno segnalate anche le importanti piogge in alcune parti della Grecia. Nelle 18 ore antecedenti le 6 GMT di lunedì, sono caduti 100 mm a Tripolis, dove la media pluviometrica di gennaio è 122 mm.

Sono state molto miti queste ultime giornate nelle Isole Britanniche. Alle 12 GMT di lunedì 31 gennaio la temperatura a Linton-on-Ouse, nello Yorkshire, era di 12,5°C, mentre la media delle massime di gennaio è appena sopra i 6°C.

Diamo ancora alcuni “numeri” dell’insolita ondata di caldo che ha colpito il nordest dell’Africa, ovvero l’Egitto, e parte del Medio Oriente nel weekend. Il Cairo, dopo i 28,6°C di sabato 29, si è fermata, si fa per dire, a 28,0°C domenica 30, sempre 9°C abbondanti al di sopra della media delle massime di febbraio. Domenica la polvere trasportata dal vento ha ridotto la visibilità a meno di 2 miglia nella capitale egiziana. Sempre domenica 30, rimanendo in Egitto, massime 30,4°C a Luxor, 30,2°C ad Assuan, 31,0°C a Kharga.

Il 30 gennaio sono caduti 150 mm all’aeroporto del Kilimanjaro (m 896), nel nord della Tanzania, ai piedi della più alta montagna africana.

Forti temporali hanno investito Montevideo, capitale dell’Uruguay, e tutta la regione circostante sabato e domenica scorsi. A Carrasco, l’aeroporto internazionale della città, sono stati registrati 159 mm nelle 48 ore precedenti le 12 GMT di lunedì 31. Questo quantitativo è oltre il doppio della media di gennaio, che è pari a 74 mm. Se ci focalizziamo sulla giornata di domenica 30, questi sono gli accumuli più significativi registrati in Uruguay: Young 121 mm, Montevideo 113, El Prado 108, Melilla 107, Durazno 89, Paso de los Toros 70

Accumuli significativi domenica 30 gennaio anche nella parte dell’Argentina vicina al confine uruguagio, quindi nelle province di Entre Rios e Buenos Aires: Dolores 56 mm, Concordia 46 mm, Buenos Aires 42 mm. Già sabato intensi temporali avevano interessato l’Argentina centrale e nordorientale. A Las Flores si sono registrati 89 mm in 12 ore. Raffiche di vento fino a 50 miglia orarie hanno accompagnato i temporali.

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