Erano 21 anni che a maggio, al Polo Sud geografico, non si registravano temperature basse come in questi giorni. Dopo un lungo periodo senza punte degne di nota, col primato stagionale fermo ai -66,1 °C registrati il 28 aprile, alla base americana Amundsen-Scott (2.836 m) si è d’improvviso avuto un balzo oltre i -100 °F (-73,3 °C) con la seguente progressione delle minime:
14 maggio -73,9 °C
15 maggio -75,5 °C
16 maggio -76,1 °C
17 maggio -76,2 °C
Occorre risalire all’11 maggio 1995 per ritrovare un valore più basso, ovvero -76,9 °C. Nella regione del Polo Sud geografico, quella cioè compresa entro gli 89° S, da segnalare anche il notevole -78,1 °C (dato parziale) del 15 maggio alla stazione automatica Nico (2.935 m) gestita dall’Antarctic Meteorological Research Center dell’Università del Wisconsin e ubicata circa 110 km a est da Amundsen-Scott.
Il dato è a suo modo notevole, poiché quest’anno il trend delle minime anche nelle altre basi antartiche fa segnare un certo ristagno su livelli per nulla eclatanti. La sola eccezione si è avuta alla base italo francese Concordia (3.233 m) sul plateau di Dome C, dove il 24 aprile i sensori hanno registrato -79,1 °C sfiorando il record mensile di -79,2 °C del 24 aprile 2010. Alla base russa Vostok (3.488 m) invece ancora nessuna punta inferiore ai -75 °C: il limite stagionale, nel luogo che detiene il primato mondiale del freddo, è al momento fermo ai -74,7 °C del 20 aprile e del 13 maggio.