Bene, gli studiosi hanno recentemente registrato un cambiamento del modello, un qualcosa di mai visto in oltre 60 anni di misurazioni. L’interruzione al momento non ha ancora avuto ripercussioni significative a livello climatico, ma potrebbe averne in futuro. Quanto accaduto sta sollevando quesiti interessanti all’interno della Comunità Scientifica: se un modello ha validità per sei decenni e poi cambia improvvisamente, cosa è accaduto? Potrebbe accadere di nuovo? E che effetti potrebbe avere?
“L’oscillazione quasi biennale è un fenomeno ciclico”, ha dichiarato Paul Newman, Chief Scientist di Scienze della Terra del NASA Goddard Space Flight Center. Si tratta di uno degli autori dello studio pubblicato online su Geophysical Research Letters. “Se il ciclo si ferma anche solo per un giorno, ci si comincia a domandare cosa potrebbe accadere in futuro”.
Il modello non è mai cambiato fino al termine del 2015. A conclusione dell’anno, i venti stratosferici occidentali avevano quasi raggiunto il termine della loro tipica discesa. Lo schema regolare prevedeva una sostituzione coi venti orientali, invece le westerlies si muovevano verso l’alto bloccando la discesa delle easterlies. Questa variazione è proseguita per quasi un anno e mezzo, ma dal luglio 2016 il vecchio regime sembra stia riprendendo.
L’oscillazione quasi biennale ha una vasta influenza sulle condizioni climatiche del Pianeta, così come pure sui meccanismi stratosferici. La quantità di ozono all’equatore, ad esempio, cambia del 10 per cento tra i picchi delle fasi est e ovest. Ma ha anche un impatto sui livelli di riduzione dell’ozono polare. Insomma, è un regolatore climatico di innegabile importanza ed è un indice che in tanti osservano per stilare tendenze a lungo termine specie nel corso della stagione invernale. A questo punto noi ci chiediamo: la variazione registrata potrebbe avere effetti più o meno rilevanti sull’andamento dell’inverno venturo? Vedremo.