Non di rado, nel periodo estivo i forti temporali sono associati a delle vere e proprie bufere di vento. Si tratta del vento poderoso associato alla corrente discendente dalla nube del temporale, la quale poi va ad espandersi nel terreno a velocità impressionante. Gli effetti al suolo possono essere devastanti quanto una tromba d’aria, in quanto avviene un vero e proprio “scoppio” con i venti a raffica che possono raggiungere elevatissima velocità. Gli episodi di downburst sono assai frequenti e quasi sempre vengono fatti erroneamente passare per trombe d’aria. In realtà i due fenomeni sono ben diversi: nei downburst il vento spira da una direzione univoca, mentre nelle trombe d’aria e nei tornado le correnti ruotano attorno al vortice.
Ma veniamo alle tipologie di downburst: ci sono i microburst che non sono altro che un downburst con raggio d’azione molto localizzato e durata breve, ma possono raggiungere un’intensità devastante (picchi di vento ad oltre 250 chilometri orari). Al contrario, i macroburst rappresentano un downburst in larga scala che si espande orizzontalmente per un raggio d’azione più vasto, anche oltre i 5 km. In genere i macrobrust sono associati a linee temporalesche (o squall line), mentre i microbrust sono legati a celle singole. Questi ultimi, seppur estremamente localizzati, sono i più violenti e vi mostriamo un video impressionante di quest’evento, girato durante un temporale dell’estate 2010 a Sant’Angelo, sul trevigiano.