Un nuovo studio effettuato da un gruppo di climatologi di Washington, facenti parte di organizzazioni non-profit avrebbe offerto – tramite elaborazioni modellistiche sul clima – scenari a dir poco infausti. Se non dovessimo limitare le emissioni di gas serra, nel corso dei prossimi cento anni avremo un guadagno di 4-5°C a livello globale.
Addirittura alcune modellizzazioni indicherebbero, entro il 2100, un aumento della temperature dell’aria di circa 6°C. E’ bene ricordare che nel 2010 quasi 200 paesi impegnati nella lotta contro il riscaldamento globale si sono posti l’obiettivo – entro la fine del XXI° secolo – di contenerlo entro 2°C. Al momento il fenomeno sembra aver tirato il freno, ma secondo gli esperti si tratterebbe di una pausa dettata dalla possente crisi economica intervenuta a livello mondiale. La ripresa, già in atto, dovrebbe provocare una nuova preoccupante accelerazione.
A livello meteorologico, gli studiosi prevedono che il numero di fulmini sarà del 50 per cento maggiore rispetto ad oggi. Un maggior numero di lampi si tradurrà in un più alto rischio di incendio. Ovviamente la ripercussione sugli oceani sarà devastante: si stima che dalla fusione dei ghiacciai e delle calotte polari nel giro di un secolo avremo un aumento del livello delle acque di circa un metro.